Sei persone denunciate, cinque dei quali piacentini, tutti al lavoro presso una nota agenzia immobiliare attiva fino a pochi mesi fa in centro storico. E' il bilancio di un'indagine condotta dai carabinieri che hanno smascherato una truffa ordita intorno a una casa venduta all'insaputa del legittimo proprietario, per spillare denaro all'ignaro acquirente.
Associazione a delinquere finalizzata alla truffa, è l'accusa formulata al termine di un’inchiesta avviata grazie alla segnalazione di un palermitano di 66 anni residente a Torino, che attraverso la mediazione dell'agenzia immobiliare voleva acquistare una casa a Borgonovo. I fatti risalgono al luglio scorso, quando fu portata a termine la trattativa, conclusa con il versamento di una caparra di 30mila euro da parte dell’acquirente, su un complessivo valore pattuito in 140 mila euro.
L’affare sembra filare liscio, ma il siciliano scopre che la proprietaria dell’immobile non era stata informata della vendita. A quel punto chiede la restituzione dei 30mila euro sembra essere accontentato. Con un primo assegno scoperto. I titolari dell’agenzia tentano di rimerdiare con altri cinque assegni, di cui solo due incassabili per un totale di 8mila euro. Mancano ben 22mila euro, che il palermitano non vedrà mai. Quindi si rivolge ai carabinieri che hanno ricostruito la truffa, denunciando i cinque piacentini: un 35enne di Cortemaggiore, la sorella 32enne, il padre di 67 anni, insieme a un 44enne di San Nicolò, e un 54enne di San Giorgio, tutti con precedenti per truffa e vicende legate agli stupefacenti. Con loro denunciato anche un barese di 55 anni che aveva fornito gli assegni utilizzati, già in carcere a scontare una condanna per analoghi reati.
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