Quando ha letto la contravvenzione da 148 euro per essere sfrecciato a 169,25 chilometri orari sull’autostrada A14 Bologna-Taranto, in provincia di Chieti, non ha creduto ai suoi occhi. La targa era giusta - CT576NK - ma il suo veicolo, un trenino turistico per bambini, non fa più di 45 chilometri all’ora e poi in Abruzzo non c’era proprio mai stato. Così ha telefonato alla Polizia Stradale di Pescara, mittente della multa, e si è chiarito l’errore: il computer aveva letto male la targa dell’auto nera che il 29 giugno alle 4,14 del mattino era stata beccata a quasi 170 chilometri all’ora dall’autovelox automatico della Polizia.
Sergio Agazzi da Castelsangiovanni, in estate si trasferisce a Sestri Levante (Genova) con il suo trenino con quattro vagoncini per portare i villeggianti ed i bambini dal campeggio Tigullio alla spiaggia di Riva Trigoso. Ed alla sera fa anche gli straordinari nelle sagre di paese. Oggi nel raccontare la vicenda all’ANSA sorride, ma quando gli è arrivata la contravvenzione non rideva affatto: oltre ai 148 euro di multa c’era anche la detrazione di cinque punti dalla patente. Il bello è che sul verbale c’era anche scritto «autoveicolo per uso speciale»
(il Pra non mente mai, ma non ha il senso dell’umorismo). Una serie di telefonate ha chiarito l’equivoco, anche se l’agente dall’altro capo del filo, a Pescara, all’inizio pensava che fosse il solito trucco dell’automobilista indisciplinato per cavarsela. «Mai stato in Abruzzo». «Vabbè, magari un suo parente...». «Ma questo è un trenino per bambini». «Come sarebbe un trenino?». «Ma sì, di quelli che possono circolare anche nelle zone pedonali». È stato a quel punto che l’agente si è arreso.
(Tratto dal Secolo XIX)
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