Aggiornamento 6 maggio - Secondo alcune indiscrezioni la Procura avrebbe chiesto l'archiviazione dell'indagine sul palazzo Ex Enel. Tutto era nato da un esposto del consigliere Giacomo Vaciago sugli incrementi "sospetti" di valore del palazzo di viale Risorgimento. La proprietà vorrebbe realizzare appartamenti e negozi al posto della struttura un tempo di Enel e passata di mano più volte. Dopo una denuncia in Consiglio comunale e una mozione di sfiducia bocciata, Vaciago ha tentato la strada giudiziaria.
La vicenda
Hanno trovato conferma le indiscrezioni apparse sul quotidiano "La Cronaca", la Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo sul caso della riqualificazione dell'ex scuola Enel di viale Risorgimento. Si tratta di una pratica urbanistica oggetto delle pesanti contestazioni dell'ex sindaco Giacomo Vaciago e al centro della mozione di sfiducia presentata da quest'ultimo nei confronti del vicesindaco e assessore competente Francesco Cacciatore (la discussione in consiglio ci sarà lunedì). Le indagini non sono ancora iniziate ma la Guardia di Finanza si appresta a compiere i primi accertamenti. La vicenda riguarda la complessa pratica legata alla riqualificazione dell'area dell'ex scuola Enel, collocata davanti a Palazzo Farnese. Vaciago ha accusato l'amministrazione di scarsa trasparenza, facendo notare come l'edificio fosse stato alienato dall'Enel a 5,4 milioni di euro, e poi la società immobiliare lo avrebbe rivenduto a una cifra ben più alta (9,5 milioni), con una plusvalenza - secondo Vaciago - sospetta.
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