Il Corpo Forestale di Piacenza, in collaborazione con le sedi di Livorno e La Spezia, ha identificato il responsabile della morte violenta di un giovane esemplare di cane setter inglese, che era stato ritrovato morto a marzo in un laghetto d'irrigazione del Comune di San Giorgio Piacentino con un blocco di calcestruzzo legato al collo con una corda. Si tratta di un cacciatore del posto in pensione che per tanta inspiegabile crudeltà è accusato di uccisione di animale e rischia da 3 a 18 mesi di reclusione. L'inchiesta era partita dal Nipaf (Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale) di Piacenza, che insieme al personale veterinario Asl, ha identificato l'animale mediante la lettura del microchip sottocutaneo. L'autopsia presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell'Emilia e con la collaborazione dell'Enci (Ente Nazionale della Cinofilia Italiana) ha permesso di ricostruire l'odissea delle cessioni dello sventurato setter: dal primo proprietario, un allevatore di Livorno, fino alla Spezia. Alla fine la bestiola era arrivata all'ultimo detentore: il pensionato di San Giorgio Piacentino nella cui abitazione è stato trovato un blocco di calcestruzzo del tutto simile a quello trovato al collo del povero cane.
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