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Il designer Romolo Stanco al Salone del Mobile a Milano

L'architetto e designer piacentino, Romolo Stanco, prenderà parte agli eventi programmati per il Salone Internazionale del Mobile di Milano. Alle 10, nell'ambito della rassegna "FuoriSalone", Stanco presenterà alle 18 la sua MotherBoard, al fianco di una superstar del design come Karim Rashid. Di sotto, la presentazione dell'opera, come figura nel catalogo.

Romolo Stanco per ECOTRANSPOP - Edizioni Galleria Colombari -

presenta: MotherBoard  - Specchio in cristallo stressato con incisioni laser -

Invitato da Paola Colombari a presentare un oggetto inedito per la  mostra ECOTRANSPOP, insieme ad alcuni dei più prestigiosi nomi del  design contemporaneo, Romolo Stanco ha "concepito" MotherBoard. MotherBoard è un oggetto dalla forte valenza concettuale, uno specchio, o uno "strumento di riflessione" che "include"  - grazie a  una sofisticata lavorazione laser - una traccia fuori scala mutuata  dai circuiti elettronici. MotherBoard genera una interpretazione grafica della realtà riflessa,  e rivendica la propria valenza pop annullando il significato funzionale di un oggetto tecnico  e trasformandolo nella propria esclusiva rappresentazione - come la bandiera americana di Jasper  Johns che si trasforma nella propria immagine simulacro e che, così,  diventa arte. MotherBoard tuttavia, non è un'opera da contemplare ma un oggetto che  cattura ed altera l'immagine riflessa restituendo una realtà 
"alternativa", violata da elementi che appartengono alla matericità  dell'oggetto specchio, ma non a quella del mondo "reale" che viene in  esso trova rappresentazione. Il senso è quello di una attiva trasfigurazione dell'immagine (compiuta dall’oggetto) attraverso una presa di coscienza (da parte dell’utilizzatore, si spera…) dell'appartenenza ad un'epoca, a una  cultura nella quale spesso non si conosce il senso e il significato di  ciò che ogni giorno si utilizza, dei quotidiani strumenti di lavoro e di svago. Così, le tracce dei circuiti stampati vengono "tatuate" sul  viso dal più innocuo degli oggetti, da uno strumento che non ha  “tradizionalmente” altro scopo se non quello di mostrare una copia  bidimensionale della realtà. Le tracce sono incise all'interno del cristallo dello specchio (non sulla superficie) grazie a una tecnologia laser presa a prestito dalla  neurochirurgia.
 

 
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