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Questa sera Cittācomune presenta "Quaderni piacentini"

Per il ciclo d'incontri "DALLA RESISTENZA AL SESSANTOTTO - Dal “Politecnico” a “Quaderni piacentini”, Momenti del dopoguerra italiano rivisitati attraverso alcune riviste" Cittàcomune organizza questa sera una conversazione al Teatro dei Filodrammatici, a Piacenza in via Santa Franca n. 33, dalle ore 21.  

“Quaderni piacentini” (1962-1984) Tra neocapitalismo e contestazione, dalla provincia al mondo. Ne parlano e discutono con i presenti Daniela Cremona e Sergio Ferri
“Quaderni piacentini” (1962-84). La rivista nasce nel 1962 per iniziativa di Piergiorgio Bellocchio e Grazia Cherchi, cui si aggiunge presto Goffredo Fofi. Tra i piacentini presenti nella prima fase, per così dire locale, Alberto e Tonino Bellocchio, Cesare Rossi, Vico Paveri. Ben presto, interessi e orizzonti si allargano, mentre aumentano i collaboratori e la diffusione. Grazie anche all’iniziale sostegno di Fortini, cominciano a collaborare coi giovani piacentini Cesare Cases, Renato Solmi, Sebastiano Timpanaro; ad essi si vengono via via affiancando Edoarda Masi, Sergio Bologna, Augusto Vegezzi, Francesco Ciafaloni, Vittorio Rieser, Elvio Fachinelli, Giovanni Jervis, Carlo Donolo, Luca Baranelli, Bianca Beccalli, Michele Salvati, Federico Stame.

“Quaderni piacentini” è nota soprattutto come la più autorevole voce della Nuova sinistra degli anni Settanta, come la «rivista certo non unica, ma per molti versi la più significativa del '68 innovatore» (Rossana Rossanda). Ma quando, come ha scritto Fortini, il movimento studentesco in Italia la «scelse o accettò come proprio veicolo», era già la più originale
rivista politico-culturale pubblicata in Italia, da anni impegnata nella critica del Neocapitalismo e dell’industria culturale, nonché nella documentazione dei fermenti di contestazione che venivano maturando nel mondo (basti pensare al n. 25 del 1965, che pubblica oltre cento pagine di Renato Solmi su “La nuova sinistra americana”). Totalmente autogestita fino al 1980 (quando passa all’editore F. Angeli, fino alla chisura nel 1984), e nonostante abbia coinvolto nella sua ventennale vita decine e decine di autori, “Quaderni piacentini” si è retta interamente su collaborazioni gratuite, secondo il principio “dare il meglio per nulla”.

Daniela Cremona lavora in Trenitalia. Si è laureata in Filosofia con una tesi sui “Quaderni piacentini”. Ha tenuto la relazione introduttiva al convegno piacentino del 2004 su “Ridefinire la politica. Storia e presenza di Quaderni piacentini (1962-1984)”.

Sergio Ferri è un sociologo e lavora in Legacoop. Nel 2004 è stato tra gli organizzatori del sopracitato convegno, nel cui ambito ha tenuto una delle comunicazione sui rapporti tra la rivista e il Sessantotto italiano ed europeo.

 
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