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cooperazione
Piacenza74 in Brasile: a marzo nasce il “Villaggio Italia”

Non è la solita storia di Natale a lieto fine. E’ una storia costata lavoro e fatica, nella quale la solidarietà si accompagna alla responsabilità. E il sostegno ai più poveri, alla volontà di fornire loro i mezzi del proprio riscatto. Questo riscatto ha un nome: “Villaggio Italia”. Si chiama così la nuova casa per alcune decine di famiglie del villaggio di Queimadas, località del Sertao, nella zona più povera del Bahia, stato a Nordest di quello sterminato paese che è il Brasile. Villaggio Italia è quasi pronto, tanto che c’è già una data fissata per la sua inaugurazione ufficiale, il 29 marzo 2009. La realizzazione degli alloggi e dei servizi connessi è stata possibile nei mesi scorsi grazie al progetto di sviluppo ideato dalla Regione Marche, e che vede tra i partner principali il gruppo cooperativo piacentino costituito da Piacenza 74 e Coop Valdarda.
Giovanni Passera, di Piacenza74, che ha seguito passo dopo passo la costruzione del villaggio, spiega perché due anni fa la coop piacentina si è imbarcata in questa impresa. “La dimensione internazionale è diventata nel tempo un elemento fondamentale del nostro lavoro – afferma – e all’estero ci siamo sempre andati con il duplice obiettivo di portare la nostra esperienza e di imparare tutto ciò che poteva esserci utile. In Brasile abbiamo avviato progetti interessanti di partnership economica per esportare il modello cooperativo nel settore delle abitazioni. Ma soprattutto abbiamo deciso di dare il nostro contributo per migliorare la vita della popolazione in una delle zone più povere del paese. Coinvolgendoli in prima persona nella costruzione di  “Villaggio Italia”: il progetto, infatti, ha avuto l’obiettivo di formare muratori, carpentieri, imbianchini ed idraulici tra alcuni ragazzi brasiliani che in questo modo verranno sottratti alla strada. Noi abbiamo inviato sul posto uno dei nostri migliori geometri, che ha impartito le direttive del progetto: non solo case, ma anche un centro sociale, un campo di calcio ed esercizi commerciali”.
Queimadas è una città che conta 25mila abitanti distante circa 300 chilometri dalla capitale, in una regione chiamata triangolo della secca o della fame. Il progetto di solidarietà prende avvio alla metà degli anni novanta quando don Carlo Gabbanelli, che vi era stato missionario dal 1966 al 1981, inizia la pratica delle adozioni a distanza, dopo aver cominciato a costruire scuole fin dagli anni ottanta allo scopo di togliere i bambini dalla strada. Il progetto rientra in un accordo di cooperazione triennale siglato da quattro regioni (Marche, Toscana, Umbria ed Emilia Romagna) con il governo brasiliano. Il “Villaggio Italia” nasce con
la volontà di creare un luogo riconoscibile e caratteristico, senza però stravolgere i canoni architettonici e di vivibilità del luogo. I materiali usati per la costruzione del villaggio sono quelli più comunemente usati sul posto così da favorire l’apprendimento delle persone che vi operano ed abbassare i costi di costruzione.
Piacenza74 è presente in Brasile anche con un altro progetto che vedrà il suo coronamento a metà del 2009: si tratta della fondazione di una società italo-brasiliana per la realizzazione di interventi abitativi a Sao Paulo. “Insieme al consorzio Indaco – spiega Giovanni Passera – nato per favorire l’internazionalizzazione delle cooperative, abbiamo allacciato rapporti importanti con alcune imprese brasiliane, come Integra di Sao Paulo, e ci apprestiamo ad esportare il nostro know-how per quanto riguarda la casa: non solo i canoni di costruzione, ma anche i servizi immobiliari e post-vendita. Si tratta di far attecchire in quel paese un modello che può garantire case di qualità a costi sostenibili. Insieme ad altri soggetti cooperativi, l’esperienza di Piacenza74 può essere assai importante”.
 

 
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