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teatro
Gioele Dix racconta e canta Gaber al Farnese

Cavaliere Azzurro Festival, Settima edizione Direzione artistica Paola Pedrazzini


Cortile di Palazzo Farnese - mercoledì 1 luglio 2009, ore 21.30

Fondazione Giorgio Gaber
presenta
GIOELE DIX
in
‘Se potessi mangiare un’idea’
Gioele Dix racconta e canta Giorgio Gaber
con
Silvano Belfiore (pianoforte e tastiere)
Savino Cesario (chitarre)
Drammaturgia e regia di Gioele Dix


La Fondazione Giorgio Gaber

La Fondazione Giorgio Gaber -costituita nel 2006 per portare avanti idealmente un lavoro iniziato fin dal 2003 come Associazione Culturale Giorgio Gaber- nasce con l’intento di conservare, catalogare, testimoniare e divulgare (in particolare presso le nuove generazioni) l’opera di un artista che ha saputo rinnovare i modi della cultura e dello spettacolo italiani anche attraverso l'invenzione di nuovi linguaggi espressivi come il Teatro Canzone e che è stato, per tutta una generazione di italiani, un simbolo per l’onestà intellettuale e l’alta dimensione etica.

Giorgio Gaber

Giorgio Gaberscik, in arte Gaber, nasce a Milano il 25 gennaio 1939. Dopo l'esordio come chitarrista di Adriano Celentano, all’età di diciannove anni firma il primo contratto discografico per la Ricordi e incide il 45 giri "Ciao ti dirò".
     Gli anni sessanta lo vedono indiscusso e autorevole protagonista dello spettacolo italiano con numerosissime incisioni discografiche e con un’intensa attività televisiva anche nel ruolo di conduttore di diversi programmi di grande spessore e successo; "Canzoni di mezza sera" (1962): "Canzoniere minimo" (1963); "Questo e quello" (1964); "Diamoci del tu" (1967) "…E noi qui" (1970).
Sono gli anni della fortunata collaborazione con lo scrittore Umberto Simonetta, co-autore dei suoi più importanti e popolari successi discografici, e delle prime frequentazioni col pittore Sandro Luporini.
Ed è proprio con Luporini che Gaber, a partire dal 1970, invitato dal Piccolo Teatro di Milano, cambia decisamente strada creando l’inedita forma artistica del "Teatro Canzone" che porta in scena ininterrottamente dalla stagione teatrale 1970/1971 al 1999/2000.
Appartengono a questo lungo periodo, interamente dedicato all’attività teatrale, anche gli spettacoli di prosa ("teatro d’evocazione"), le regie e le produzioni riferite ad altri artisti (Ombretta Colli, Enzo Jannacci, Beppe Grillo, Arturo Brachetti), la direzione artistica dei teatri di Venezia e la manifestazione "Professione Comico" che fu trampolino di lancio per molti degli attuali protagonisti della comicità italiana.
     Nel 2001 a seguito della forzata interruzione dell’attività teatrale, si dedica alla discografia con due album: "La mia generazione ha perso" (2001) e "Io non mi sento italiano" (pubblicato postumo nel 2003) che ottengono uno straordinario successo di vendita e lo consacrano protagonista d'eccellenza anche nell’ambito della canzone  d’autore.
Il primo gennaio 2003 Giorgio Gaber si spegne nella sua residenza di Camaiore (Lucca). Riposa al Famedio del Cimitero Monumentale di Milano accanto a coloro che hanno contribuito a rendere grande la metropoli lombarda.

(Biografia a cura di Massimo Bernardini tratta dal volume “Parole e Canzoni”, 2004, Einaudi)


Gioele Dix incontra Giorgio Gaber

Il poliedrico Gioele Dix dopo aver indagato il mito in tutte le sue molteplici forme (dal mythos, il verbo per eccellenza, quello veterotestamentario con l’irresistibile La Bibba ha quasi sempre ragione, al mito greco di Edipo rielaborato dalla tragedia di Sofocle e adottato come archetipo dalla psicanalisi nel geniale e pluripremiato “Edipo.com”, al mito italico di Garibaldi nel bellissimo Tutta colpa di Garibadi) si accosta ad un altro mito, un “eroe del nostro tempo”, l’artista simbolo di una generazione Giorgio Gaber con un raffinato e coinvolgente recital: Se potessi mangiare un’idea di cui cura anche la drammaturgia e la regia.
In questo lavoro Gioele Dix ripercorre alcune delle tappe più significative del vastissimo repertorio musicale e teatrale di Giorgio Gaber dalle canzoni degli inizi del Teatro Canzone degli anni ’70 (‘I Borghesi’, ‘Un’idea’), fino alle ultime fondamentali composizioni degli anni ’90 (‘Qualcuno era comunista’, ‘Il conformista’), alternandole a racconti e riflessioni su un artista che lo ha profondamente influenzato e verso il quale nutre un rispetto e una stima che ha radici lontane.
Fra i tanti uomini di spettacolo che all’indomani della scomparsa di Giorgio Gaber hanno voluto cimentarsi nell’interpretarne l’opera, Gioele Dix, ideatore, regista, nonché autore dello spettacolo, è sicuramente fra coloro che a pieno titolo può divulgare il grande messaggio dell’Artista, per affinità “poetica” e per il rigore con cui affronta ogni nuovo progetto e ogni nuova sfida, accostandosi agli universi che sceglie di raccontare (sia che si tratti della Bibbia, di Giuseppe Garibaldi, di Edipo, o di Giorgio Gaber) in maniera mai banale, ma approfondita, scrupolosa, attenta e originalissima.


Gioele Dix
Noto al grande pubblico perlopiù per la sua carriera televisiva di comico, Gioele Dix è uno dei pochissimi personaggi che ha saputo in questi anni mantenere vivo anche un rapporto con il teatro, impegnandosi in un percorso serio, perlopiù in tandem con il regista Fantoni, tanto da meritare anche nel 2004 il prestigioso premio dell’Associazione Nazionale Critici di Teatro. 
La sua carriera performativa inizia come solista comico prima nei milanesi Derby club e Zelig, poi, dopo il premio Riso in Italy al Teatro Sistina di Roma. Assidue diventano quindi le sue frequentazioni del piccolo schermo dalla passerella del Maurizio Costanzo Show, in Finalmente venerdì e Ruvido Show, nelle serie televisive Tre passi nel delitto, Olimpo Lupo cronista di Nera, Uno di noi, nei film tv (di cui Dix è protagonista e co-sceneggiatore) e in programmi cult come Mai dire gol di cui resta nella memoria collettiva la sua esilarante interpretazione di Alberto Tomba. Parallelamente resta sempre attivo in campo teatrale (in spettacoli di cui è autore e interprete, come Edipo.Com e La Bibbia ha quasi sempre ragione), si ritaglia uno spazio anche nel cinema (è alla Mostra di Venezia nel ’90 con Tracce di vita amorosa di Del Monte ed è nel cast di Per non dimenticare di Martelli nel ‘92) e pubblica due libri in cui sono contenuti i suoi monologhi comici.

La musica è un elemento fondamentale in questo spettacolo e ad accompagnare Gioele Dix nel suo viaggio recitato e cantato, ci sono due talentuosi musicisti con un non comune curriculum:  Silvano Belfiore (pianoforte e tastiere) e Savino Cesario (chitarre).
 

Silvano Belfiore
Silvano Belfiore (pianoforte e tastiere), milanese (i primi passi sono infatti al conservatorio di Milano, dove ha studiato pianoforte), ha accompagnato Milva, Lucio Dalla, Gigi D'Alessio, Francesco Baccini…, è direttore musicale di La 7, è stato primo tastierista nell’orchestra di Sanremo 2009, collabora come musicista, ma anche come compositore di sigle tv con le reti Rai (Apocalyse Show/Vietato Funari, RockPolitik), Mediaset (A casa nostra, Buonasera, Canzoni sotto l’albero, Strada facendo, ecc…) e con Telemontecarlo (Crozza Italia, Due come Voi ), con trasmissioni radiofoniche su Radiodue e  ha uno studio per produzioni indipendenti.

Savino Cesario
Musicista, cabarettista, autore e conduttore radiofonico, inizia giovanissimo ad avvicinarsi al mondo dello spettacolo con il gruppo musicale C’è quel che c’è e viene notato da Paolo Rossi e ingaggiato per le sue tournée. Ha così inizio una lunga carriera fatta di collaborazioni illustri: dallo stesso Paolo Rossi a David Riondino, Claudio Bisio ed Enzo Iannacci, passando per Piero Chiambretti, Fabio De Luigi e Maurizio Crozza. Partecipa inoltre a molte trasmissioni televisive come Campione della Risata e Tg delle Vacanze (Canale5), Zanzibar (Italia1), Su la testa con Paolo Rossi e Il Laureato con Piero Chiambretti (Rai3). Continua comunque l’attività di musicista ed autore con  gli album Hammamet e altre storie e C’è quel che c’è presenta le canzoni del Circo, entrambi di Paolo Rossi e con il CD Olmo and Friends di Fabio De Luigi. Compone anche le musiche per i programmi Mai dire Domenica, Mai dire gol e Mai dire Grande Fratello. In Radio è autore della trasmissione Nonno Michele – Storie del ‘900 su Radio 2 e, per la stessa emittente, cura i programmi Crackers e Ho perso il Trend, Tropico del cammello 2, Pic Nic e più recentemente partecipa alla trasmissione Veronica In con Veronica Pivetti. Dal 2001 è direttore artistico di www.maidireweb.it. Nel 2002 partecipa a Colorado Cafè di Diego Abatantuono e nel 2003,  in qualità di musicista, a Bulldozer (Rai 2). Dal 2004 e nel tour  teatrale di  Maurizio Crozza e nel 2005 con la sua chitarra lo accompagna nella parodia dei Gipsy Kings (Zapatero Zapatera) a RockPolitik, la trasmissione condotta da Adriano Celentano su Rai 1. Nel 2006 affianca Gioele Dix nel suo spettacolo Quando i bambini non dormono, partecipa alla trasmissione Crozza Italia su La7 e, nel 2007, è il direttore d’orchestra  della trasmissione Vietato Funari condotta da Gianfranco Funari (Rai1).

Dopo spettacolo

A fine spettacolo, come di consueto, degustazione di vini dell’azienda agricola Cardinali, accompagnati da frutta di stagione.


Biglietti

Il costo del biglietto è simbolico ed è di 7 euro.

Acquisto biglietti

I biglietti possono essere acquistati in prevendita presso lo sportello della sede centrale di Cariparma in via Poggiali 18  a Piacenza dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle 13.20 e dalle 14.50 alle 15.50.
Oppure possono essere acquistati direttamente la sera dello spettacolo a partire dalle ore 19.00.
Informazioni

Per informazioni, è possibile consultare il sito www.cavaliereazzurrofestival.it , oppure telefonare (0523 76.92.92     331. 95 59 753) o scrivere info@cavaliereazzurrofestival.it  all’Associazione Cavaliere Azzurro.
 
 

 
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