La Galleria Ricci avvia un nuovo percorso espositivo mirato al collezionismo e agli scambi con altre istituzioni italiane e straniere.
Prima tappa di questa "indagine" che la Ricci Oddi si appresta ad avviare sul tema del collezionismo di ambito ottocentesco sarà l'importante esposizione PITTURA TOSCANA ALLA RICCI ODDI Collezioni a confronto, che presenterà, per la prima volta, una collezione privata tutta mirata ai dipinti di piccolo formato. Dal 13 settembre al 2 maggio saranno in esposizione quaranta opere d'eccezione dell'Ottocento toscano firmate dai principali protagonisti del movimento macchiaiolo, alcuni provenienti anche da altre regioni d'Italia, a cui in anni recenti sono state dedicate importanti mostre monografiche. Accanto ai maestri riconosciuti - Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Telemaco Signorini (presente quest'ultimo con un capolavoro) e Vincenzo Cabianca, spicca il nucleo dei cosiddetti "italiani a Parigi": Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi e Giuseppe De Nittis. Non mancano artisti appartenenti a una generazione più giovane, come Nicolò Cannicci, e altri partecipi del rinnovato clima simbolista e consapevoli dei risultati delle avanguardie storiche d'Oltralpe, innanzitutto Plinio Nomellini e Giorgio Kienerk. Tra i "post macchiaioli", molti originari di Livorno o operanti in Versilia, ecco fare la loro comparsa Vittorio Corcos, Luigi e Francesco Gioli, Angiolo, Adolfo e Lodovico Tommasi, Ulvi Liegi, Mario Puccini, Giovanni Bartolena, Renato Natali, Benvenuto Benvenuti, Oscar Ghiglia. E' noto che al piccolo formato, spesso realizzato su tavolette portatili, gli artisti toscani si dedicavano dipingendo "en plein air", studiando e riproducendo il vero direttamente sul posto, dando vita a un genere molto ambito dai collezionisti. Vedere riuniti ben 40 esempi di questa produzione, contraddistinti da un elevato livello qualitativo, conferisce alla mostra un ulteriore motivo di richiamo. La mostra è promossa dalla Galleria Ricci Oddi e dal Comune di Piacenza - Assessorato alla Cultura ed è sostenuta dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano.
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