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Jazz Fest
I virtuosismi di De Holanda accendono il Jazz Fest IL VIDEO
 

"Hamilton De Holanda? L'abbiamo sentito suonare a Patrimonio, in Corsica. Era in cartellone al Festival De La Guitare, insieme a Steve Vai e a Carlos Santana. Ci siamo proprio divertiti". Con la presentazione così, fatta da una coppia di cari amici, era impossibile perdersi il concerto del musicista brasiliano insieme al suo quintetto al Verdi di Fiorenzuola, l'ultimo dell'edizione 2009 del Piacenza Jazz Fest, in attesa del Gran Gala del 4 aprile allo Spazio Rotative.

Una chiusura nel segno della world music, se così si può definire la personalissima interpretazione di De Holanda del choro, il genere musicale più amato in Brasile, precursore della samba e della bossa nova, grazie ai virtuosismi del bandolim a 10 corde (creazione dello stesso musicista), che hanno strappato applausi nel ritmatissimo assolo di Estrela Negra, dopo un'introduzione in cui la Corsica (il primo brano si chiama Ajaccio) è ben presente, così come non manca un omaggio all'Italia, con il tema del film Nuovo Cinema Paradiso del maestro Ennio Morricone.

Il bandolim di De Holanda duetta con l'armonica di Gabriel Grossi, in un rincorrersi di note sempre più acute per poi smorzarsi in un pianissimo sussurato nel brano Tamandua, per poi affiancarsi agli altri compagni di palco, Gabriel Santiago alla chitarra, André Vasconcellos al basso e Marcio Villa Bahia alla batteria, in un'esplosione di melodie che si fanno struggenti, per poi ritornare energiche e piene di vita. Come il Brasile. Come la vita.

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Ieri, sabato 28 marzo 2009, il Piacenza Jazz Fest ha fatto tappa a Fiorenzuola D’Arda (PC), al Teatro “Verdi” di Piazzetta S. Francesco, con il concerto di Hamilton De Holanda Quintet, organizzato in collaborazione con l’Assessorato alla cultura del Comune di Fiorenzuola.
Il musicista brasiliano Hamilton de Holanda si è esibito al bandolim a 10 corde (strumento di sua invenzione), affiancato da Gabriel Grossi all’armonica, Daniel Santiago alla chitarra, André Vasconcellos al basso e Marcio Villa Bahia alla batteria.

Ecco la scaletta dei pezzi eseguiti al "Verdi":

1. Ajaccio
2. Ano bom
3. Estrela negra
4. Tamandua
5. Prespaz
6. Mundo nao acabou
7. Tema de amor (scritta da Ennio Morricone per il film “Cinema Paradiso”)
8. Estacoes
9. Vou me embora
10. (BIS) Maracangaglia (scritta dal grande compositore di Bahia Dorival Caymmi, scomparso nell’agosto 2008)

Hamilton De Holanda stupisce ed emoziona con la sua tecnica superba e la sua “brasilianità” assoluta, togliendo il fiato con le sue performance di altissimo livello artistico. Hamilton ha rivoluzionato lo strumento emblematico dello “Choro”, il bandolim, al quale ha aggiunto una quinta doppia corda - portando il loro numero da 8 a 10 - e sul quale ha sviluppato una polifonia completa. Lo “Choro”, precursore sia del Samba che della Bossa Nova, è probabilmente il primo genere musicale urbano brasiliano nato intorno al 1870, quando alcuni musicisti di Rio de Janeiro, riunendosi nei suburbi carioca nei quartieri della città, iniziarono a mescolare la struttura armonica di melodie europee, come il valzer e la polka, danzate nei saloni di ballo dell’alta società, con ritmi afrobrasiliani e con la malinconica musica dei nativi Indios. Si tratta di una musica d’improvvisazione, un gioco creativo che necessita di grande abilità. Non a caso il grande Villa-Lobos evidenzia come lo “Choro” sia considerato il Jazz brasiliano, per la possibilità di improvvisazione che offre al musicista e in tal senso, come ebbe a dire Hermeto Pascoal, De Holanda propone un rinnovamento dello “Choro”, inserendo in esso stilemi jazz e fusion.
Nato a Rio De Janeiro nel 1976, Hamilton De Holanda è figlio del popolare chitarrista Josè Americo de Oliveira e a cinque anni suona già il primo mandolino, regalo del nonno materno. Ancora bambino, si esibisce in duo in teatri e televisioni nazionali, emozionando il pubblico per la sua precoce genialità e ricevendo elogi dai più grandi musicisti brasiliani. Frequenta la “Escola de Musica de Brasilia” (iscrivendosi al corso di violino, perché a quell’epoca non c’era un vero maestro di mandolino e l’accordatura dei due strumenti è la stessa), quindi si diploma in Composizione presso la “Universidade de Brasilia”, vincendo un premio per la composizione di un Concerto per mandolino e orchestra. Nel 1995 De Holanda vince il premio come miglior interprete nel “II Festival de Choro do Rio de Janeiro”. Piacenza Jazz Fest terminerà sabato 4 aprile con il “Galà di premiazione e di fine festival”, in programma presso lo spazio “le Rotative” di Piacenza, alle ore 21.15.

 

 
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