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"La sirena" di Zingaretti stasera al Municipale

Atteso appuntamento al Teatro Municipale di Piacenza con Luca Zingaretti, per il cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa “TRE PER TE” 2008/2009. Il noto attore, protagonista di prestigiose pellicole cinematografiche e di fortunate stagioni televisive, torna al teatro con “La Sirena”, originale elaborazione drammaturgica a firma dello stesso Zingaretti tratta dal racconto “Lighea” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, musiche di Germano Mazzocchetti eseguite da Fabio Ceccarelli. Lo spettacolo va in scena stasera alle ore 21 nel programma della Stagione di Prosa “Tre per Te” del Teatro Municipale, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione con il Comune di Piacenza, il sostegno di Cariparma, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Edilstrade Building Spa, Enìa, Cadey e Cooperativa Costruzioni Edili Valdarda e il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo e Regione Emilia Romagna.

 “La Sirena”, di cui Luca Zingaretti non è solo interprete e curatore dell'adattamento drammaturgico ma anche regista, è uno spettacolo tra la carnalità del Presente e la spiritualità dell'Antichità su cui emerge la ricchezza della poesia della terra siciliana. Racconta di un casuale incontro in un caffè di Torino fra un giovane giornalista, unico discendente di un’antica famiglia siciliana, e un ex senatore ed esperto ellenista. Superficialmente hanno vite diverse, ma sono in realtà animati dalle stesse passioni e soprattutto dalla stessa solitudine che, fatalmente, li avvicina e li porta alla condivisione di un segreto: l’amore tra il senatore e Lighea, sirena, figlia di Calliope, in una caldissima estate siciliana.

Siamo nel tardo autunno del 1938. Due uomini si incontrano in una Torino a entrambi estranea. Paolo Corbèra è nato a Palermo, giovane laureato in Giurisprudenza, lavora come redattore de “La Stampa”. Rosario La Ciura è nato ad Aci Castello, ha settantacinque anni, ed oltre ad essere senatore, è il più illustre ellenista del tempo, autore di una stimata opera di alta erudizione e di viva poesia.

Il primo risiede in un modesto alloggio di via Peyron e, deluso da avventure amorose di poco valore, si trova «in piena crisi di misantropia». Il secondo vive in «un vecchio palazzo malandato» di via Bertola ed è «infagottato in un cappotto vecchio con colletto di un astrakan spelacchiato», legge senza tregua riviste straniere, fuma sigari toscani e sputa spesso.

I due sconosciuti si incontrano in un caffé di via Po («una specie di Ade» o «un adattissimo Limbo») e, a poco a poco, entrano in una garbata e cordiale confidenza. Tra riflessioni erudite, dialoghi sagaci, battute cinicamente ironiche, i due trascorrono il tempo conversando di letteratura, di antichità, di vecchie e nuove abitudini di vita. In un immaginario viaggio, geografico e temporale tra il Nord e il Sud, emerge un mondo costruito sulla passione e l’estasi. Alle iniziali avventure del giovane con «sgualdrinelle ammalate e squallide (...), di un’eleganza fatta di cianfrusaglie e di moinette apprese al cinema, a pesca di bigliettucci di banca untuosi nelle tasche dell’amante» si sostituisce, in modo tanto sinuoso quanto dirompente, l’amore del vecchio per una creatura dal sorriso che esprime «bestiale gioia di esistere, una quasi divina letizia», dal «profumo mai sentito, un odore magico di mare», dalla voce che pare un canto.

Nonostante Giuseppe Tomasi di Lampedusa sia noto soprattutto per “Il Gattopardo”, se si osserva la pur modesta opera letteraria dell’autore, non si può far a meno di annoverare tra i suoi capolavori anche quel piccolo gioiello che è “Lighea”. Pubblicato postumo nel 1961 per i tipi di Feltrinelli, questo racconto affascina sotto innumerevoli aspetti. Colpiscono le raffinate scelte semantiche che spaziano dall’italiano forbito al dialetto popolano, la precisa e attenta costruzione della sintassi, le scrupolose descrizioni di luoghi, personaggi, eventi, ma soprattutto sensazioni. Dalle pagine del racconto ambientato nella fredda Torino emerge con vigore la calda Sicilia.

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“TRE PER TE” Stagione di prosa 2008/2009 del TEATRO MUNICIPALE di Piacenza

 

è una rassegna di

 

TEATRO GIOCO VITA Teatro Stabile di Innovazione

 

COMUNE DI PIACENZA Assessorato alla Cultura

 

in collaborazione con CARIPARMA – Crédit Agricole

 

e con

 

Edilstrade Building Spa

 

Enìa

 

Cadey

 

Cooperativa Costruzioni Edili Valdarda

 

con il contributo di

 

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA’ CULTURALI Dipartimento dello Spettacolo

 

REGIONE EMILIA ROMAGNA

 

 
Voci correlate:
  • Luca Zingaretti
  • Teatro Gioco Vita
  • Teatro Municipale
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