Finalmente sono visibili a tutti le pietre dello "scandalo" della pavimentazione di Piazza Cavalli. Al centro di polemiche un poco forzate, il restauro del fondo della piazza si è svelato ieri pomeriggio senza grosse sorprese con la puntuale illustrazione degli interventi del sovrintendente per i beni culturali Luciano Serchia ai consiglieri comunali. Come si può vedere dalle foto effettuate durante il sopralluogo, le pietre già posate sono più chiare perchè non ancora sottoposte al processo di antichizzazione che le renderà del tutto simili a quelle originali. Si stanno effettuando alcune prove cromatiche sui campioni: il risultato appare assai affine al colore delle pietre usurate dal tempo e dal caplestio. Il sovrintendente Serchia ha precisato che per eliminare qualunque difformità cromatica ci vorranno comunque 5 anni.
Ore 15:30. Il sopralluogo
Durante il sopralluogo, al quale hanno partecipato i consiglieri comunali e il vicesindaco Francesco Cacciatore, è stato spiegato che lo stato di avanzamento del cantiere è al 40 %, mentre è stato ribadito che soltanto il 10 % circa dei lastroni sarà completamente sostituito "nei casi in cui si sono registrate 3-4 fratture". Le pietre nuove saranno scalpellate e si mimetizzeranno all'interno della piazza. "La fratturazione delle pietre - ha fatto notare Serchia - è dovuta al sottostrato non omogeneo. Per assicurare la pubblica incolumità delle persone che camminano sulla piazza, l'amministrazione è intervenuta con un'operazione di chiara e limpida manutenzione. Assai limitata la superficie delle pietre da sostituire: gli esemplari nuovi sono stati prelevati dalla stessa cava di quegli antichi, lo stesso tipo di montorfano di Verbania. Le fluorescenze giallastre visibili sui lastroni vecchi sono dovute al processo naturale di invecchiamento della pietra. Su quelle di nuovo taglio verrà posata una velatura antichizzante e fra 5 anni non si nosterà più alcuna differenza".
Ore 16:30. Il dibattito in Consiglio comunale
In Consiglio comunale è così proseguito il dibattito, con l'opposizione ad attaccare sotto diversi punti di vista l'intervento. Secondo Massimo Trespidi, capogruppo di Forza Italia, "era meglio una ripavimentazione completa, secondo un progetto tecnicamente ineccebile: la città doveva essere coinvolta. Solo per il dibattito che è sorto si è arrivati a discutere dell'intervento. Il sovrindente Serchia doveva spiegare preventivamente in Consiglio comunale il progetto". Carlo Mazza ha proposto una commissione superpartes per valutare ciò che è stato fatto, Gianni D'Amo (Piacenzacomune) avrebbe preferito "un utilizzo delle pietre già esistenti", mentre Stefano Frontini (Piacenza libera) ha chiesto se l'intervento fosse realmente necessario. A difendere l'intervento è stato il sindaco Roberto Reggi. "Se avessimo avuto pietre usate nei nostri magazzini le avremmo usate: abbiamo alcune pietre dei marciapiedi, ma non sono la stessa cosa. Potevamo solo usare un materiale il più possibile uguale, abbiamo fatto una ricerca lunga e approfondita, sostituendo il numero più basso possibile di pietre. Basta ricordare cosa si diceva un anno fa su piazza Borgo". Il primo cittadino ha così annunciato un percorso partecipativo per piazza Sant'Antonino. "Per piazza Cavalli occorre pensare ad altre funzioni, evitando che ci sia in pianta stabile un palco. Per gli spettacoli si può pensare a piazza Sant'Antonino.
Ore 21. L'assemblea pubblica in Sant'Ilario
La lunga giornata dedicata alla storica piazza si è conclusa con un incontro pubblico in Sant'Ilario, a cui ha partecipato l'assessore Ignazio Brambati, il sovrintendente Luciano Serchia e i dirigenti comunali Stefano Carini e Taziano Giannessi. Oltre un centinaio i piacentini che non hanno voluto mancare all'appuntamento, testimoniando così il forte interesse della città per piazza Cavalli.
INTERVENTO di Pierangelo Romersi
Impariamo una lezione dai lavori di Piazza Cavalli.
La giornata di lunedì è servita a darci due certezze sui lavori in corso in Piazza Cavalli: la prima è che i lavori erano necessari, infatti si doveva evitare il possibile deterioramento della pavimentazione e stabilizzazione delle parti non assestate, sia per salvaguardare un luogo storico, sia per evitare i possibili “scapussamenti” dei passanti. In secondo luogo ci è stata data la possibilità di verificare come i lavori sono stati fatti a regola d’arte, con competenza, metodica e zelo, come si addice per questi interventi delicati. Uno degli aspetti importanti, non tenuto nella dovuta considerazione riguarda la preparazione dell’intervento, infatti è stata fatta una mappatura pietra per pietra, con foto di ogni singola pietra, procedendo come mai in precedenza si era fatto per un intervento pubblico.
Soddisfacente quindi il lavoro degli uffici e della Sovraintendeza. E’ chiaro che dietro al lavoro tecnico c’è sempre l’aspetto amministrativo e le scelte politiche. Il pieno recupero della pavimentazione a favore di piacentini e turisti, rimane la priorità dell’Amministrazione. Che si è presa quindi la responsabilità, condivisa con la maggioranza, di attuare un intervento che non poteva essere più prorogato.
Le accuse di negligenza e superficialità non hanno trovato perciò fondamento. I dubbi invece di un percorso poco partecipato hanno trovato conferme anche dalla Giunta, che però ha fatto giustamente notare come l’intervento sia previsto da 1 anno e mezzo essendo stato approvato nel piano delle opere pubbliche.
Alcune considerazioni politiche: dobbiamo stare attenti a usare bene il nostro ruolo di consiglieri, di controllo dell’azione dell’Amministrazione altrimenti il Consiglio stesso perde di legittimità. A partire dalla denuncia con effetti speciali del consigliere D’amo si è innescata una escalation di dubbi, accuse, richieste, sicuramente aumentata anche dai mezzi di comunicazione, che alla fine rischia di avere un effetto boomerang verso chi l’ha cavalcata.
Tant’è vero che dopo il sopralluogo si è cercato di spostare l’attenzione dalla Sovrintendenza ad un certo Comitato scientifico del Ministero, dalla sostituzione delle pietre, al rifacimento di tutta la pavimentazione.
In queste settimane è stato detto di tutto e di più, con colpi di teatro tentati e improvvisati. Mi sembra che invece di togliere la polvere dalle pietre il PDL dovrebbe togliere la polvere dai suoi scranni del Consiglio e dai documenti che gli vengono consegnati, e che non leggono…
La maggioranza nelle sedi proprie aveva segnalato all’amministrazione in tempi non sospetti la delicatezza dell’intervento che si andava a realizzare.
Quanto accaduto però serve di lezione anche all’Amministrazione per le opere imminenti che si prevedono. Già nel 2009 si andrà ad operare la riqualificazione di Piazzale Marconi, di Piazzale Libertà, di Via Colombo, di Piazza Plebiscito e di due piazze periferiche. E’ un segnale di capacità progettuale e di vivacità politico-amministrativa per l’abbellimento della città. Riteniamo opportuno comunque un percorso conoscitivo preventivo degli interventi non solo per i consiglieri comunali, ma per tutta la cittadinanza in modo da sapere cosa aspettarsi durante e alla fine dei lavori.
E’ un impegno che l’Amministrazione si è assunta con responsabilità e che come Partito Democratico aiuteremo ad attuare.