E' stata presentata all'auditorium di S. Ilario a Piacenza la seconda edizione del Festival del Diritto in programma a settembre. Il direttore del Festival Stefano Rodotà e il sindaco Roberto Reggi hanno anticipato alcuni temi della manifestazione culturale, che avrà al centro il rapporto fra pubblico e privato. GUARDA LE VIDEO INTERVISTE
Ecco quanto ha detto Stefano Rodotà: "L'edizione di quest'anno del Festival del Diritto è una nuova scommessa che parte con il conforto del successo dell'anno passato. Siamo l'unico Festival culturale in grado di presentarsi molti mesi prima per realizzare un programma realmente partecipato. Il Festival si è radicato sul territorio piacentino e possiamo dire di aver messo in moto un reale meccanismo culturale a livello locale: salvaguarderemo il coinvolgimento della città. Per ora posso dire che a Roma, Pisa e Firenze, si organizzeranno seminari sul tema pubblico-privato, grazie allo stimolo del nostro Festival. Il tema pubblico-privato, così sbilanciato a favore del secondo in passato, oggi è certamente al centro della scena nazionale e mondiale. Ci sono una serie di interrogativi che ci dovremo porre intorno ad alcuni argomenti: la salute, l'istruzione, la struttura del lavoro e l'intervento pubblico, come si amministrano i beni comuni, la tutela dell'ambiente, il sistema dell'informazione ed in particolare la conoscenza su internet, è un bene comune oppure no? E il diritto di autore, come si tutela? Poi vi sono altre questioni di rilievo solo apparentemente teoriche: che cosa è il bene comune, chi se ne deve far carico. Ne discuteranno teologi, giuristi e possiamo affermare che tornerà a Piacenza un gruppo di studiosi ormai fedeli al Festival, Gustavo Zagrebelski, Remo Bodei, Tito Boeri".
Il sindaco Reggi si è soffermato sulla centralità del tema: "Il pubblico è stato spesso demonizzato in passato, e invece oggi assistiamo a un suo rilancio in chiave quasi salvifica. Nel nostro territorio esiste una collaborazione molto positiva tra la sfera pubblica e il privato, in particolare nei servizi sociali. Inoltre la nostra città ha un ruolo di cerniera tra due modelli, quello lombardo e quello emiliano, assai diversi tra di loro, ad esempio nella sanità: decisamente più spostato sul rapporto coi privati il primo, più capace di valorizzare il pubblico il secondo. Esiste poi il tema delle banche private e delle fondazioni pubbliche, insieme a molti altri. La nostra esperienza amministrativa ha sempre concepito il pubblico come agente controllore, offrendo ampie possibilità di gestione ai privati: una sistema misto che funziona bene". Il sindaco ha poi aggiunto che "il Festival quest'anno sarà più aperto anche a quei soggetti e associazioni che l'anno passato sono stati esclusi per motivi indipendenti dalla nostra volontà. Quella odierna è la prima tappa di avvicinmento alla manifestazione che verrà costruita in maniera partecipata".
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