DALLE LETTERE ALLE LETTERE - PERSONALE DI GIORGIO MILANI
TITOLO: DALLE LETTERE ALLE LETTERE - QUADRI E SCULTURE 1980 - 2010
CURATORE: PHILIPPE DAVERIO
CATALOGO: IN GALLERIA Ed. SKIRA
LUOGO: BIFFI ARTE VIA CHIAPPONI 39 - PIACENZA
INAUGURAZIONE: SABATO 27 NOVEMBRE ORE 18.00
DATA: DAL 27 NOVEMBRE AL 06 GENNAIO 2011
Sabato 27 novembre 2010, alle ore 18:00, inaugura presso la Galleria Biffi Arte di Piacenza la personale di Giorgio Milani “Dalle lettere alle lettere”. Per la prima volta l’artista piacentino espone nella sua città un’ampia selezione – circa 60 opere fra quadri e sculture – di Poetari, assemblaggi di caratteri tipografici di legno e frottage a olio su tela e una selezione di Frammenti di un discorso amoroso degli anni ’80. I Poetari che caratterizzano la produzione attuale di Giorgio Milani, poeta visivo oggettuale, sono frutto di un percorso che inizia a metà degli anni Sessanta e si sviluppa per l’intero ventennio successivo nello studio del rapporto tra immagine e scrittura. “Un buon poeta – riporta lo stesso Milani citando una frase del critico Tommaso Trini – risale di solito all’origine delle parole e dei
suoni”. Con i Poetari Milani è risalito a monte della stampa Gutenberg e ha scovato una miniera di caratteri tipografici dai quali libera vene di poesia.
“Lettere e parole da toccare oltre che da vedere – spiega il critico d’arte Luciano Caramel – Lettere e parole non come calco, ombra di un matrice altra, ma lettere-oggetto, parole oggetto”. Ed è, lo si può capire facilmente, UN fatto veramente nuovo nella storia della scrittura visiva. “I caratteri tipografici – aggiunge Marco Senaldi, scrittore e docente di Cinema e Arti Visive all’Università di Milano Bicocca – non vengono impiegati solo per rappresentare simbolicamente l’universo della comunicazione, ma mantengono il loro aspetto di particolarissimi artefatti artigianali. In effetti, si tratta di oggetti lignei che, nel caso dei caratteri più antichi, erano lavorati interamente a mano, come delle vere e proprie sculture. Il loro reimpiego in senso artistico va oltre il classico ready-made, perché non si tratta di un semplice spostamento di senso, ma anche di un recupero che guarda contemporaneamente in direzione del passato e del futuro”. “Combinando le lettere, con senso e controsenso, in base al significato semiotico o alla valenza semantica, guardandone la forma, la leggerezza o la potenza grafica – conclude Philippe Daverio, – Milani ne fa oggetti dove la qualità visiva attuale lascia trasparire il mistero vasto e combinatorio del mercante fenicio, del filosofo greco, del lapicida epigrafico romano, dello stampatore umanista e del grafico da manifesto dada, tutti insieme. Lentamente, inesorabilmente si inventa un nuovo linguaggio poetico, puramente traslitterato”.
Lo stesso giorno dell’inaugurazione verrà inoltre presentato il volume “Giorgio Milani, il libro delle lettere” (288 pp. in italiano e in inglese edito da SKIRA) a cura di Philippe Daverio che spazia su tutta la produzione dell’artista.
Nota biografica
Giorgio Milani nasce a Piacenza il 27 giugno 1946. Opera nel settore delle arti visive, della pubblicità e della comunicazione. Ha esposto in Italia (tra l’altro a Milano, Roma e Torino) e all’estero (Stati Uniti, Canada, Germania, Spagna, Belgio, Libano, Montecarlo).
Nel 1997 la Fondazione Stelline di Milano organizza la prima mostra di Poetari in Italia, catalogo Mazzotta a cura di Tommaso Trini.
Nel 2002 il Druckunst Museum di Lipsia gli dedica una personale.
Nel 2005 è invitato alla XIV Quadriennale di Roma dove espone “Opera Aperta” un Poetario di 1867 caratteri e fregi tipografici di legno.
Nel 2007 la Deutsche Forschungsgemeinschaft organizza a Bonn la più vasta esposizione di Poetari, 100 lavori fra quadri e sculture provenienti da diversi paesi europei. Nel 2009 è fra i 16 artisti internazionali invitati a Berlino per la realizzazione di alcune opere all’interno della Biblioteca Statale Unter den Linden.
Nel 2010 realizza due opere pubbliche: “Opera aperta tra Oriente e Occidente” scultura in bronzo e acciaio
corten in Piazza Lorenzo Berzieri a Salsomaggiore (PR) e “ROSAe” scultura in acciaio policromo pre4sso
la stazione ferroviaria di Fiorenzuola D’Arda.