Dopo il pienone di mercoledì scorso per l’appuntamento al Sant’Ilario con Lella Costa, “I giorni di Pulcheria”, manifestazione sul mondo femminile promossa dal Comune di Piacenza e organizzata dall’associazione “Il cavaliere azzurro”, bissa il successo di presenze con il monologo di ieri sera di Lucrezia Lante della Rovere in una sala dei Teatini ricolma di spettatori (non solo del gentil sesso). Più di 500 persone hanno infatti applaudito la performance dell’attrice romana. Si trattava di un assolo teatrale, supportato dal pianoforte di Vicky Schaetzinger, tratto da “Malamore - Esercizi di resistenza al dolore”, l’ultimo libro sulla condizione femminile contemporanea di Concita De Gregorio, direttrice de “l’Unità”, già editorialista di punta de “La Repubblica” e ospite d’onore della serata assieme alla della Rovere.
Grande l’emozione fra il pubblico per l’interpretazione e i contenuti di un monologo impegnato durato circa un’ora, declamato fra le malinconiche note di Eric Satie e concluso trionfalmente con “Je ne regrette rien” di Edith Piaf che, partendo da fatti di cronaca nera di malvagità sulle donne, rifletteva sulle sensibilità e fragilità dell’universo femminile. In chiusura, l’intervista sul palco alla De Gregorio realizzata dalla giornalista Nicoletta Bracchi in cui è stato approfondito il tema della violenza sulle donne e le loro difficoltà a affrancarsi da una forma di schiavitù essenzialmente mentale:”Nessuno vuole ascoltare le storie di violenza sulle donne, c’e’ una sorta di vergogna e senso di colpa che accompagna queste vittime di soprusi”, dice la giornalista che prosegue: “Questo fenomeno è un tabù sociale, un meccanismo di occultamento criminale sotto gli occhi di tutti che negli ultimi tempi è aumentato: basta sfogliare i giornali per rendersi conto di quanti episodi soprattutto di violenza domestica esistano nel nostro paese”.
Fra un aneddoto e l’altro la determinata dolcezza della De Gregorio conquista la platea:”Quando avevo vent’anni l’uguaglianza dei sessi era un valore consolidato, adesso invece stiamo tornando indietro, come se si fosse riavvolto il nastro della storia”, e cita qualche esempio simbolico per chiarire la posizione invariabilmente subalterna della donna nella società contemporanea, considerazioni davanti alle quali anche il più bieco maschilista è costretto ad arrendersi:”In Sicilia è uscita una pubblicità agghiacciante: per promuovere i pannelli fotovoltaici hanno tappezzato alcuni luoghi dell’isola di manifesti recanti la raffigurazione di una bella ragazza nuda, ma con i tacchi, con su scritto: “Montami a costo zero”. Mi chiedo che effetto possa avere sulle adolescenti, che tipi di valori lasciamo in eredità alle giovani generazioni”, chiede retoricamente Concita De Gregorio.
La dominazione della donna sarebbe dunque onnipresente: fisica, mentale, societaria e culturale. ”Dobbiamo ripartire dall’educazione, da un cambiamento delle mentalità che permetta una considerazione diversa della donna, che deve tuttavia avere il coraggio di denunciare i soprusi” e affrancarsi dal partner-carnefice, conclude la De Gregorio che si stupisce che “non ci siano ondate di protesta collettiva contro il degrado culturale che tocca il sesso femminile” nella Penisola.
I monologhi tratti dal libro della direttrice de “L’Unità” saranno portati quest’autunno nei teatri di tutta Italia da Lucrezia Lante della Rovere, mentre la manifestazione “I giorni di Pulcheria”proseguirà sabato 18 settembre con “…Torno subito…”, mostra personale dell’artista Grazia Resta.