Sono le cosiddette "smart drugs", droghe furbe, che riuscivano a sfuggire alla normativa antidroga perchè i loro principi attivi (cannabinoidi sintetici) non rientravano nelle tabelle delle sostanze vietate. Un recente provvvedimento normativo, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il 25 giugno scorso, ha aggiornato le tabelle ministeriali includendo tali sostanze, e la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato ha inoltrato una direttiva per la loro ricerca su tutto il territorio nazionale.

La Polizia di Stato di Piacenza ha sequestrato da un negozio di via Cella oltre 400 confezioni di "smart drugs" per un totale di circa un chilo di merce: il negozio è attualmente chiuso per ferie, ma continuava la vendita dei prodotti vietati, a un prezzo compreso tra i cinque e i venti euro, attraverso un distributore automatico a disposizione di chiunque passasse nei paraggi, anche giovani e giovanissimi.  Per l'acquisto non era neanche richiesto l'inserimento di un documento, come invece avviene per le sigarette . Il fatto ha portato a due denunce per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio nei confronti di, A.P. di 35 anni e M.P. di 38 anni. 

Solitamente i rivenditori smerciano tali prodotti utilizzando una copertura commerciale che ne prevede la vendita formalmente come "profumatori ambientali" o "incensi" o "concimi per le piante": in realtà le sostanze venivano poi fumate o ingerite, con gravi danni per la salute. Sono infatti state causa di svariati casi di intossicazione, che hanno colpito in particolare i più giovani.