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Inkinen chiude la stagione concertistica del Municipale

Con il giovane e brillante direttore finlandese Pietari Inkinen alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini si conclude la stagione concertistica del Teatro Municipale di Piacenza venerdì 28 maggio alle ore 20.30

Ha appena trent’anni ed è già un nome di prestigio tra i direttori della giovane generazione. E’ il finlandese  Pietari Inkinen che alla guida della Filarmonica Arturo Toscanini, venerdì 28 maggio alle ore 20.30,  sarà protagonista del concerto conclusivo della stagione concertistica di Piacenza. Apprezzato violinista, è direttore musicale dell’Orchestra Sinfonica della Nuova Zelanda dal gennaio del 2008, e Direttore ospite principale dell’Orchestra Filarmonica Giapponese. Ha diretto orchestre prestigiose quali la Staatskapelle di Dresda, il Gewandhaus di Lipsia, l’Orchestre National de France, l’Orchestra Filarmonica della Scala, la Bayerischer Rundfunk, la WDR di Colonia, la Filarmonica di Israele, l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, la BBC Orchestra; ha debuttato e al Concertgebouw di Amsterdam e nel febbraio scorso ha sostituito Myun Whun Chung in un concerto al Teatro alla Scala.
Il programma di venerdì, dedicato al novecento ‘storico’ comprende di Bela Bartok Musica per archi percussione e celesta, la suite da Il mandarino meraviglioso  e di Ottorino Respighi i celebri poemi sinfonici: Pini di Roma e Fontane di Roma.
Il brano che apre il concerto Musica per archi percussione e celesta di Béla Bartòk è stato scritta nel 1936, all'apice della parabola artistica di Bartòk, è questa la più importante composizione del compositore ungherese, forse uno dei massimi capolavori del Novecento musicale. Tutti i caratteri salienti della sua arte appaiono qui al massimo livello. La raffinatezza contrappuntistica della Fuga iniziale ha pochi confronti nell'intero Ventesimo secolo; così come la vitalità ritmica del secondo e quarto movimento trova paragoni solo con le grandi composizioni sinfoniche di Stravinskij. Del tutto originale è poi il grande Adagio, nel quale Bartòk escogita soluzioni sonore e timbriche inedite e affascinanti. Si tratta di una delle più alte espressioni di “Musiche notturne”, esplorazioni di mondi sonori onomatopeici, ovattati ed evocativi, che costituisce cifra stilistica peculiare di Bartòk: uno dei suoi massimi contributi alla storia della musica.
A seguire Il mandarino meraviglioso, suite op.19 ispirata alla pantomima scritta da Ményhért Lengyel; Bartók ne realizzò una straordinaria partitura che manifesta l'ingresso nella elaborata fase dell'Espressionismo del compositore ungherese nasce in anni segnati dal crollo dell'Impero austro-ungarico che, perduta la guerra, deve fare i conti con le frustrazioni causate dalla sperimentale "repubblica" comunista da una parte e la tensione causata dall'avvento del nazismo dall'altra. Questo scenario di caotico è da tenere presente per comprendere le ragioni dei caratteri esasperati presenti tanto nel testo ispiratore di Lengyel, quanto nella musica. La grave crisi politico-economica ungherese e la scabrosità del soggetto impedirono la sollecita messa in scena della pantomima la cui prima ebbe luogo a Colonia il 27 novembre del 1926 e provocò uno scandalo tale da proibirne due successive messe in scena a Budapest rispettivamente nel 1931 e nel 1941, mentre in versione espurgata fu allestito nel 1946. Soltanto dal 1955/56, grazie all'iniziativa di Szabolcsi, fu inserito nel repertorio dei teatri nazionali ungheresi.
Le ostilità incontrate convinsero Bartók ad estrarre dalla partitura iniziale questa straordinaria  suite che è stata eseguita per la prima volta il 15 ottobre 1928. Il mandarino è l'unica opera che vede il compositore ungherese "distogliere" lo sguardo da quel "suo mondo vegetale", rivolto alla Natura e alla leggenda rustica; non c'è lo sfondo panteistico a supporto di una fede nella unione felice fra uomo e Natura. Qui la musica presenta, già dalle sue molte note iniziali, quel caratteristico e disturbante rumore di fondo che denuncia la vita di una grande città (terribile fracasso, cicalio, clacson, etc.). Questi suoni vanno intesi come l'essenza della crudeltà e della disumanità, insita nell'animo dell'uomo e che l'ha condotto, qualche anno prima, alle atrocità del conflitto mondiale.
Il programma della serata prosegue con i celeberrimi poemi sinfonici: Fontane di Roma (1916), Pini di Roma (1924) di Respighi compositore che come nessun altro ha saputo evocare le atmosfere romane della prima metà del secolo scorso.
Le Fontane di Roma descrivono con grande suggestione luoghi amati di Roma (Fontana di Valle Giulia, Fontana del Tritone, Fontana di Trevi e Fontana di Villa Medici) in diverse fasi della giornata. Le quattro fontane sono "raccontate" in musica nell’ora in cui la loro bellezza si esalta e si inserisce magicamente nel paesaggio circostante. La capacità evocativa di Respighi è tale da ricreare perfettamente le atmosfere che tornano ne I Pini di Roma (Villa Borghese, Catacombe, Gianicolo, Via Appia) con le sperimentazioni timbriche e le raffinatezze che Respighi disseminò nelle due partiture.
 


Pietari Inkinen
Direttore Musicale dell'Orchestra Sinfonica della Nuova Zelanda, è tra i principali talenti della nuova generazione di direttori d'orchestra. Grazie alle collaborazioni con le più rinomate orchestre del mondo quali la Gewandhaus di Lipsia, la Bayerische Rundfunk, la WDR di Colonia, il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, l'Orchestra Nazionale del Belgio, la BBC Filarmonica, la Sinfonica di Cincinnati, la Filarmonica del Giappone, Pietari Inkinen si sta contraddistinguendo sulla scena internazionale. In passato ha collaborato con la Sinfonica della Radio di Francoforte, la Sinfonica di Bamberg, la NDR di Hannover, la Filarmonica di Rotterdam, la Filarmonica della Radio Olandese, la Sinfonica della Radio Svedese, la Filarmonica di Oslo, la Sinfonica di Malmö e la Filarmonica di Helsinki, la Sinfonica della Radio Finlandese, la Sinfonica Islandese, la Sinfonica di Tivoli, l'Orchestra Sinfonica della Radio di Vienna, l'Orchestra Sinfonica Nazionale RAI di Torino, l'Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi, l'Ensemble Orchestral de Paris, l'Orchestre National de Lille, la National Arts Center Orchestra di Ottawa, la Sinfonica di Toronto, la Sinfonica della BBC, le Sinfoniche di Bournemouth, Melbourne e dell'Australia Occidentale, la  Filarmonica di Hong Kong, la Sinfonica KBS e si è esibito di frequente con solisti di fama mondiale quali Vadim Repin, Hilary Hahn e Pinchas Zukerman. Nella stagione 2006/07 Pietari Inkinen è tornato per la terza volta al Teatro dell'Opera Nazionale Finlandese per dirigere una produzione dell'Eugene Onegin ed ha debuttato con grande successo al Theatre La Monnaie di Bruxelles dirigendo un balletto della Sagra della Primavera. La sua incisione con la Filarmonica Bavarese per ‘Oehms Classics' ha ricevuto critiche entusiastiche ed è stato nominata Registrazione del Mese dal BBC Music Magazine. Di recente ha registrato due dischi con opere di Sibelius e Rautavaara con la Sinfonica della Nuova Zelanda, oltre a un'opera da camera di Lotta Vennakoski con l'Orchestra da Camera Avanti (tutti per l'etichetta NAXOS). È inoltre prevista le registrazione di altri due dischi, sempre per NAXOS: uno con la Sinfonica di Bournemouth e uno con la Sinfonica della Nuova Zelanda.
Pietari Inkinen ha studiato presso l'Accademia Musicale di Colonia con Zakhar Bron ed è un ricercato violinista. È apparso come solista con molte delle principali orchestre finlandesi tra cui la Sinfonica della Radio Finlandese e la Filarmonica di Helsinki, con cui ha suonato il Concerto di Sibelius, in occasione della celebrazione del centesimo anniversario della prima esecuzione di questo pezzo; ha inoltre diretto e suonato con l'Orchestra del Teatro Carlo Felice di Genova, l'Orchestra Sinfonica Nazionale RAI di Torino, la Sinfonica Norrkopings e l'Orchestra Nazionale di Lione. Pietari Inkinen è anche molto attivo nel campo della musica da camera e, in seguito al grande successo ottenuto a St. John's Smith Square, nel settembre 2007 il Trio Inkinen (da lui fondato) ha debuttato alla Wigmore Hall di Londra.
 

 
Voci correlate:
  • Fondazione Artuto Toscanini
  • Teatro Municipale
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