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Manon Lescaut stasera al Municipale

Ritorna a Piacenza dopo un’assenza di tredici anni, a conclusione della stagione lirica realizzata dalla Fondazione Toscanini, la Manon Lescaut di Giacomo Puccini, che andrà in scena martedì 27 aprile 2010 ore 20.30 (turni A e B).
Al Municipale  l’opera  ha avuto undici rappresentazioni alcune delle quale caratterizzate dalla presenza di grandi cantati: tra gli altri i tenori piacentini Gianni Poggi (nella Manon del 1967), Flaviano Labò (Manon 1974), quindi Aureliano Pertile perfino il celebre Beniamino Gigli in due memorabili recite nel 1941. Tra i soprani da ricordare Juanita Caracciolo-Armani, Rosetta Pampanini, Sara Scuderi, Luisa Maragliano, Sara Scuderi  e Virginia Zeani.
E’ dunque molto amata quest’opera che segnò l’inizio dei grandi successi operistici del compositore lucchese. Manon è la prima delle eroine pucciniane che ancora oggi commuovono il pubblico dei teatri di tutto il mondo.
Il soggetto, derivato dal romanzo di Prévost (1731), era già stato tradotto in musica da Massenet, ma ciò non preoccupò affatto il compositore che lo affidò a numerosi librettisti (Praga, Oliva, Leoncavallo, Illica e lo stesso editore Giulio Ricordi) per poi pubblicarlo anonimo. Il debutto al Teatro Regio di Torino il 1° febbraio del 1893 fu trionfale: “il più completo, forse, che una prima di Puccini abbia avuto, perché altre opere (Bohème – Tosca – Butterfly), ebbero invece inizio incerto o burrascoso.
Con il successo di Manon Lescaut, andata in scena lo stesso anno del Falstaff di Verdi, Puccini pare simbolicamente raccogliere l’eredità dal grande maestro. Manon è la prima delle sue dolenti eroine: Puccini ne dipinge l’amara vicenda con una densa scrittura orchestrale, coniugata a una vocalità tesa in slanci melodici.
La vicenda narra dell’irrefrenabile passione del giovane cavaliere Des Grieux (tenore) per Manon (soprano), espressa nella celebre romanza "Donna non vidi mai". La giovane è segregata dal ricco Geronte (basso), il vecchio al quale si è legata per avidità, ma un nuovo incontro con Des Grieux ravviva la passione e i due progettano la fuga: Manon vuole portare con sé denaro e gioielli, ma Geronte, sopraggiunto, la fa arrestare per furto. Malgrado i tentativi dell’amante e del fratello Lescaut (baritono) di farla evadere, Manon deve affrontare la deportazione nelle Americhe, ove Des Grieux la seguirà, raccogliendone l’ultimo respiro.
Puccini in pochi anni prese coscienza che la musica d’opera in Europa, dopo Wagner, non poteva più essere la stessa. E fu il primo, e forse l’unico italiano a testimoniarlo con la musica. Inalterato per lui restava il primato della melodia, lascito verdiano, ma la scrittura armonica doveva interessare di più. In Manon Lescaut si trovano già elementi importanti di questo suo  pensiero: i modelli di riferimento sono oltre all’ Erodiade di Massenet anche il Lohengrin di Wagner. In particolare, di ascendenza wagneriana sono l’equilibrio nell’intreccio fra parti vocali e strumentali e il saldo tessuto tematico. In una trama musica particolarmente raffinata Puccini evita lo scontro cromatico usando dissonanze morbide, affida le frasi melodiche al basso per poi raddoppiarle un’ottava sopra; alla fine del terzo atto si trova anche un omaggio al suo maestro Amilcare Ponchielli: la perorazione orchestrale in fortissimo del tema principale; l’ orchestra in questo senso prende parte al dramma
All’interno della XII settimana della cultura, Manon Lescaut, ritorna al Municipale in un allestimento  ricco e sontuoso del Teatro Massimo di Palermo per la regia di Pier Francesco Maestrini. Di grande valore il cast che vede protagoniste nel ruolo del titolo i soprani Amarilli Nizza/Elena Popovskaya; i tenori Walter Fraccaro/Lorenzo Decaro nei panni di Renato Des Grieux; Josè Fardilha/Elia Fabbian (Lescaut); Alessandro Spina/Ziyan Atfeh (Geronte), Adriano Graziani/Andrea Giovannini (Edmondo), Federica Carnevale (Un musico); Gianluca Martinenghi dirige Orchestra Regionale dell'Emilia-Romagna; Stefano Colò è il maestro del Coro Lirico Amadeus - Fondazione Teatro Comunale di Modena le scene sono di Fiorella Mariani, i costumi di Davide Walzer e le luci di Bruno Ciulli;  si tratta di una coproduzione tra Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatri di Piacenza e Fondazione Teatro Comunale di Ferrara.

GIANLUCA MARTINENGHI direttore d’orchestra
Ha studiato pianoforte con Piero Rattalino e composizione con Bruno Bettinelli; ha perfezionato lo studio della direzione d’orchestra con Donato Renzetti e Giacomo Zani. Ha incominciato la carriera teatrale al Teatro Regio di Torino come maestro di sala, ruolo che gli ha permesso di affrontare il repertorio operistico affiancando Gianandrea Gavazzeni e Yuri Ahronovich. Inoltre è stato assistente e maestro preparatore di diversi concerti per Vladimir Ashkenazy, Rudolph Barshaj e Bruno Campanella. Con l’orchestra del Teatro Massimo di Palermo è stato protagonista di diversi concerti sinfonici e di produzioni operistiche del ‘900 come L’arca di Noè di Britten (di cui è stato prodotto il CD), Pollicino di Henze e Una favola per caso di Lucio Gregoretti e Nicola Sani. Ha collaborato con i teatri di Palermo, Bologna, Roma, Catania, Cagliari, Bergamo, Jesi, il Cordoba, Palma de Mallorca, Dublino Jerez e con istituzioni sinfoniche quali l’Orchestra Sinfonica Siciliana e l’Orchestra Regionale dell’Abruzzo; tra le più significative esecuzioni citiamo: I Capuleti e i Montecchi di Bellini al Massimo di Palermo, Don Pasquale, Il campanello e La figlia del reggimento di Donizetti a Bergamo, La traviata e i Carmina Burana a Catania, La sonnambula al Comunale di Bologna.
Nel 2009 ha diretto La traviata alla Settimana Italiana di Montreal con l’Orchestra Sinfonica di Laval e Rigoletto al Teatro Sociale di Mantova. Al Teatro Sociale di Rovigo ha riscosso grandi consensi con Otello - produzione ripresa a Bolzano, Rimini e Novara- e nel 2007 con Andrea Cheniér. Nel 2007 ha anche diretto Don Pasquale di Donizetti debuttando all’Opera Ireland di Dublino dove quest’anno sarà impegnato con Il trovatore.
In seguito è stato apprezzato al Teatro dell’Opera di Tirana dove ha diretto Madama Butterfly e Lucia di Lammermoor, a Podgorica per la Messa da Requiem di Verdi, a Ostrava dove ha inciso un recital di arie pucciniane con il soprano Amarilli Nizza. Ha diretto Il trovatore al Teatro Villamarta di Jerez e nel dicembre 2008 ha debuttato con Lucia di Lammermoor alla Deutsche Oper di Berlino; è stato impegnato inoltre ne La traviata
al Teatro Filarmonico di Verona e in Don Giovanni al festival di Avenches con la regia di Giancarlo del Monaco. Ha svolto attività di musicologo scrivendo saggi specialistici sul pianoforte per riviste come Musica, Symphonia e Piano Time. Prossimamente sarà impegnato nelle opere Die Schauspieldirektor di Mozart e La Caterina di Haydn al Festival dell’Opera di Tenerife.

 


PIER FRANCESCO MAESTRINI regista
Nato a Firenze, esordisce nel 1993 come regista ne Il barbiere di Siviglia di Rossini a Tokyo. Da allora ha firmato oltre ottanta allestimenti collaborando con artisti di fama internazionale, spaziando dal repertorio barocco a quello verista fino al contemporaneo, in prestigiosi teatri italiani ed esteri. In questi ultimi anni ha lavorato a La Bohème a Rio de Janeiro, a Manon Lescaut al Teatro Massimo Bellini di Catania e al Massimo di Palermo, a Lucia di Lammermoor in scena alle Terme di Caracolla per l’Opera di Roma, spettacolo che verrà ripreso quest’anno al Festival di Avenches dove, nel 2006, ha messo in scena Il trovatore. Si segnalano inoltre: Adriana Lecouvreur a Messina (2007), Otello al San Carlo di Napoli (2006), La sonnambula all’Opera di Roma (2005), La forza del destino a Rovigo, Modena e Ravenna (2005), Il trovatore al Teatro Verdi di Busseto per la Fondazione Toscanini (2005), Un ballo in maschera a Rovigo, I Pagliacci a Catania e Turandot al Teatro del Giglio di Lucca.Tra gli impegni del 2004 si ricordano: I pescatori di perle a Bilbao, Haensel & Gretel a Siviglia, Il barbiere di Siviglia, per la Fondazione Toscanini a Sassuolo, quindi Carmen al Teatro Greco di Taormina; nel 2003: La sonnambula al Regio di Parma, Il trovatore a Lecce, I pescatori di perle a Reggio Emilia, Piacenza e Ferrara, Nabucco al Verdi di Trieste, Turandot a Lucca, Rigoletto a Sassari, Hansel & Gretel a Palermo; nel 2002 ha curato la regia di Manon Lescaut al Teatro Comunale di Firenze. All’estero menzioniamo: Nabucco (2005) al Festival d’Opera di Avenches e al Teatro Nazionale di Telaviv (2003), La forza del destino al Teatro Bolshoi di Mosca (2001), Il barbiere di Siviglia (1998) e la Sonnambula (2002) al New National Theatre di Tokyo,
Andrea Chenièr (1994/1995), Tosca in Giappone per la Japan Opera Foundation (1996), Linda di Chamounix a Bilbao (1997), Carmen al Teatro Municipal di Santiago (1999), Un ballo in maschera al Teatro Nacional di Brasilia (2001) e La Cenerentola con la Orchestra Sinfonica di Sao Paulo (1998). Per il suo contributo alla regia nell’opera lirica nel giugno 2003 ha ricevuto il Premio Internazionale “Il Paladino”. Parallelamente svolge un’intensa attività didattica. E’ stato più volte invitato da rinomate istituzioni nazionali e internazionali tra cui la Yale University (CT, USA), la Showa University di Tokyo, l’ Accademia della Fondazione Toscanini di Parma; nel 2009 ha tenuto il corso di regia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo. Nel giugno 2010 debutterà Il barbiere di Siviglia di Rossini in un’inedita versione da lui ideata appositamente per la Compagnia di Opera Brasiliana; spettacolo di interazione totale tra animazione, musica e protagonisti, attraverserà l’intero Brasile, partendo dalla capitale.

 

 
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