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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Sanremo Giovani, a Nina Zilli il premio "Mia Martini"

Aggiornamento - Non ce l'ha fatta Nina Zilli a conquistare lo scettro di vincitrice della sezione giovani di Sanremo, il primo posto è andato a Tony Maiello. Tuttavia un riconoscimento importante è stato attribuito alla cantante piacentina. Per lei proprio ieri è arrivato il premio "Mia Martini", cui si va ad aggiungere il riconoscimento Assomusica alla “Migliore esibizione live tra gli artisti in gara nella sezione giovani”.

Gli organizzatori hanno motivato così la scelta :”l’artista si è distinta tra gli altri per una esibizione che ha evidenziato una spiccata  vocazione all’esibizione live, con un ottimo senso del palco, ed una forte predisposizione al contatto con il pubblico, caratteristiche indispensabili per trasformare la musica dal vivo in emozione”.

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La cantante piacentina Nina Zilli salirà nuovamente sul palco stasera per la finale di Sanremo Nuova Generazione, la sezione riservata alle nuove proposte del Festival: se la giocherà con gli altri tre finalisti, vale a dire Luca Marino, Tony Maiello e Jessica Brando, qualificata nonostante un regolamento strampalato le abbia impedito di esibirsi dal vivo in quanto minorenne, essendo passata la mezzanotte. Piacentini chiamati al voto, dunque.

Nina riproporrà il suo brano “L'uomo che amava le donne", scritto in collaborazione con Kaballà e ispirato all´omonimo film di François Truffaut:

- Brano L´uomo che amava le donne: http://www.youtube.com/watch?v=yLNo7bXzlfQ&feature=player_embedded

A chi piace il brano ed è piacentino o vive in Val Trebbia, può nelle serate del Festival sostenere la cantante e votarla !

Sito ufficiale su Myspace: http://www.myspace.com/ninazilli

Biografia da Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Nina_Zilli
 

Nina Zilli è il nome d´arte di Maria Chiara Fraschetta, nata a Piacenza il 2 febbraio 1983 e cresciuta a Gossolengo nella bassa Val Trebbia, fin da giovanissima influenzata dalle sonorità rock e punk degli anni settanta. Le sue prime esibizioni canore risalgono a quando aveva 13 anni. Il suo nome d´arte viene dalla sua cantante preferita Nina Simone, mentre Zilli è il cognome di nascita di sua madre.

Alle spalle Nina Zilli ha studi in conservatorio di canto lirico (come soprano) e pianoforte; trascorse l´infanzia in Irlanda, circostanza che le permette attualmente un perfetto bilinguismo inglese - italiano; a 14 anni, nel 1997, fondò un gruppo chiamato The Jerks; nel 2000 diede vita a una nuova band, Chiara&Gliscuri e, dopo le scuole superiori, visse per due anni negli Stati Uniti (Chicago e New York), dove la cantante maturò le esperienze musicali che influirono sul suo repertorio attuale, come R&B, reggae e tutta la musica della Motown; tra le altre fonti di ispirazione, la musica italiana di Mina e Adriano Celentano (tra i suoi cantanti preferiti la citata Mina figura insieme a Otis Redding, Alton Ellis, Billie Holiday e i Clash).

Chiara&Gliscuri fu messo sotto contratto dalla Sony, per la quale pubblicò il singolo Tutti al mare (2001).

Con il suo vero nome di Chiara Fraschetta fu in televisione come veejay di MTV e poi nel ruolo di co-conduttrice al fianco di Red Ronnie dell´ultima edizione di Roxy Bar, su TMC2.

Alle sue spalle anche una selezione alla sezione Giovani del Festival di Sanremo 2002. Cambi al vertice della direzione artistica della Sony stravolsero anche il progetto musicale al quale la cantante stava lavorando, e che abbandonò perché troppo diverso da quello che aveva in animo di proporre; sulle musiche composte dall´artista la Sony produsse comunque un singolo le cui parole furono scritte da Morgan, anche se la stessa Nina Zilli dichiara di non ricordarne il titolo.

Vanta collaborazioni con artisti e gruppi della scena rocksteady/reggae quali gli Africa Unite (Bomboclaat Crazy) e i Franziska, con i quali ha intrapreso un tour europeo.

Dal 2009 Nina Zilli ha intrapreso la carriera da solista: il suo primo lavoro è un EP eponimo, Nina Zilli, anticipato dal singolo 50mila, eseguito in coppia con Giuliano Palma. A fronte del buon successo radiofonico di 50mila nell´estate del 2009, il brano è stato anche incluso nella colonna sonora del film Mine vaganti di Ferzan Özpetek.

In Nina Zilli figura, tra brani autografi di sonorità soul e R&B, un richiamo agli anni sessanta come L´amore verrà, cover in italiano di You Can´t Hurry Love, brano portato al successo dalle Supremes nel 1966.

A febbraio 2010 è in gara nella categoria Sanremo Nuova Generazione al 60ª Festival della canzone, con il brano L´uomo che amava le donne, scritto in collaborazione con Kaballà e ispirato all´omonimo film di François Truffaut.

Discografia:

-Album:
Sempre lontano (2009)

-EP:
Nina Zilli (2009)

-Singoli:
50mila, con Giuliano Palma (2009)
L´inferno (2009)
L´amore verrà (cover di You Can´t Hurry Love , 2009)
L´uomo che amava le donne (2010)


By: Gian Luca Libretti (Settimanale "La Trebbia").

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Il Festival di Sanremo darà spazio a partire da stasera a Sanremo Nuova Generazione, la sezione riservata alle nuove proposte, con l'esibizione dei primi cinque dei dieci concorrenti selezionati su quasi mille candidature arrivate. In gara anche la cantante piacentina Nina Zilli con la canzone "L'uomo che amava le donne", che è possibile vedere in streaming sul sito ufficiale del festival: ASCOLTALA QUI

I 10 brani che saranno proposti sul palco dell’Ariston dai giovani artisti verranno votati con un sistema misto: una giuria tecnica composta dai musicisti della “Sanremo Festival Orchestra” (con peso percentuale del 50%) e il pubblico attraverso il sistema del televoto (con peso percentuale del 50%). Le 2 canzoni più votate di ogni serata saranno ammesse alla Quarta Serata. Piacentini chiamati al voto per sostenere Nina, pertanto.

La Zilli sarà ospite oggi pomeriggio su Radio Italia, dalle 17:00 alle 18:30, nella trasmissione condotta da Paola Gallo, insiemea a Malika Ayane e Noemi.

Ex cantante di Chiara & gli Scuri, appassionata di musica soul, reggae e beat e influenzata da Amy Winehouse,  è reduce dalla pubblicazione di un disco e da una collaborazione con Giuliano Palma.

Ecco come si descrive Nina sulla sua pagina di MySpace: "Sono nata la notte e penso sia per questo che mi addormento quando gli altri si svegliano. Sono bilingue inglese perché ho passato parte della mia infanzia in Irlanda. Una volta finite le superiori mi sono trasferita per 2 anni negli States, prima a Chicago e poi a New York. Sono laureata, ma non esercito la professione per cui ho studiato. Sono una pianista, al momento con un braccio rotto. Suono la chitarra e scrivo canzoni che poi arrangio come più mi piace. Ho studiato canto lirico in conservatorio, da soprano. L’opera non era molto nelle mie corde e quando mi chiesero di vestirmi da novizia per il saggio finale, decisi che forse era meglio smettere. Preferivo nettamente il rock’n’roll. Ho iniziato ad esibirmi live a 13 anni, con un gruppo di rockettari della mia scuola, già ottimi musicisti. Ho sempre ascoltato un sacco di musica, grazie ai miei amici maschi (questo glielo devo). Partendo dal punk, dal metal e dal rock anni 70, piano piano sono arrivata alla mia musica perfetta: quella degli anni 50’ e 60’. Americana (il primo soul della motown, l’r’n’b della stax, il surf, il rock’n’roll…), inglese (sia i Beatles che gli Stones, non ho mai capito perché si debba scegliere. Lo ska degli Specials, dei Selecter, dei Madness e compagnia bella. E i Clash. Rock’n’Roll all’anima di Joe Strummer.) jamaicana (rocksteady, ska original, reggae) e italiana (il beat magistralmente orchestrato da Morricone) dal rock’n’roll bianco di Celentano a Mina e Caterina Valente. Ancora poppante fondai un gruppo garage beat con cui ho girato tutti i festival e i locali da beattaroli italiani per un paio d’anni. Subito dopo seguirono “Chiara&Gliscuri”, il nome del gruppo si rifà agli anni 60 italiani di Rita La Zanzara, ma rispetto a prima, le sonorità si spostano verso la Jamaica. Il rocksteady di Alton Ellis, Delroy Wilson e Phyllis Dillon sono stati i punti di riferimento più importanti. Con Chiara&Gliscuri, è arrivato anche il primo contratto discografico. Nel frattempo ero già stata vj ad Mtv e co-conduttrice (e autrice di tutti i miei interventi e delle interviste) dell’ultima edizione del Roxy Bar di Red Ronnie, in onda su TMC2. La tv però, con tutto il divertimento e le esperienze che mi ha regalato, non era cosa per me. Ho sempre voluto cantare. Non volevo passare per la presentatrice che si regala il vezzo di provarci anche da cantante.
Soul, rocksteady/reggae e beat sono da sempre i miei amori più grandi ed è per questo che negli anni ho continuato a collaborare con band legate a questi generi, ultimi tra tutti gli Africa Unite, per i quali ho cantato “Bomboclaat Crazy” nell’ultimo disco “4 riddim 4 unity”, Giuliano Palma & The Blue Beaters e i Franziska, nei dischi e nei concerti in giro per Italia ed Europa.
Oggi scrivo quello che canto. E mi chiamo Nina Zilli. 

 
Voci correlate:
  • Nina Zilli
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