È un idea progetto di vendita del volatile, del fatuo e del perverso guardando le lancette che tornano indietro. Per chi fosse interessato all’acquisto delle note sappia che la nave è salpata qualche anno fa toccando alcune lande desolate del surreale pianeta terra.
Si conservano cartonate di documenti che prima o poi verranno fuori prima dei furti dell’astigiano o degli urlatori primitivi.
L’equipaggio: il comandante in prima (Francesco Scalzo), il comandante in seconda (Daniele Russo) ed il mozzo tuttofare (Giuseppe Granato). Si ringraziano gli interventi amichevoli di insetti, birre, i russi e i granatieri.
I personaggi citati nei brani nascono da immagini quotidiane di quello che è e che non sarà più, di quello che accade e accadrà ancora, delle materie prime e degli imprenditori, della ruota che gira e lasciala girare, del patema d’animo e della sonnolenza, dell’arte dell’attesa e dello spirituale dell’arte, del religioso silenzio e del profano martellare, dello stupro collettivo e della castità, della estrema violenza e dell’essere neutrale, del maestro di vita e della vita maestra, del terrorismo a colori e dei figli dei fiori, dei fiori del male e della nausea totale, dei sogni devastati e delle lettere senza risposta, di Caterina Caselli nata il mio stesso giorno e di chi non si ricorda dell’anniversario, dei fuochi notturni e del ghiaccio mattutino, delle scorte di viveri e dei pensieri a digiuno, della torre di Babele e di quanto vorremmo conoscere, del fonico e della tradizione, della Madonna di Ripalta e del Peppino Divittorio tradito, del bertinottiano andirivieni e del purtroppo mancato balbo, del luminare rodotà e della grafica futurista, dell’arancia meccanica e dell’aurora, delle allucinazioni e della visione mistica, del turbamento e delle assuefazioni, della droga e del male di vivere, delle cime tempestose e della beat generation, di Easy Rider e degli orologi spaccati al sole, delle attività produttive e dell’assenza di produzione, del totale degrado e degli assurdi passeggiatori notturni, della assenza di cultura e della presenza di cercatori di essa, di Jacopone da Todi e del suo crucifige, della morte repentina senza aver raggiunto la meta e della meta ignota, della tirannia e dell’anelare la libertà, delle situazioni pericolose e dell’amore. La solerzia assolve il servizio e la protesta determina il condannato: non si cerca lo scontro, lo si trova nel vago.
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Il nome del gruppo è una citazione del libro di Jack Kerouac "On the Road": nel testo si parla di una barca, chiamata "Admiral Freebee", trasformata in Admiral Freebird da Francesco e Co.
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