“BENJI” Adult Child / Dead Child
di Claire Dowie – con Paola Di Meglio – regia Cesare Lievi
Produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione
venerdì 11 dicembre 2009 – ore 21 – Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza
al termine dello spettacolo, incontro “Il disagio a teatro”
a cura del Dipartimento di Salute Mentale – Ausl di Piacenza
La storia di un grave disagio psichico di una ragazza, una ragazza comune, attraverso episodi della sua infanzia, della sua famiglia, della scuola. Dopo il successo ottenuto con le scuole, va in scena per tutto il pubblico venerdì 11 dicembre alle ore 21 al Teatro Comunale Filodrammatici di Piacenza “Benji” Adult Child / Dead Child, interessante stand-up comedy dell’inglese Claire Dowie interpretata dall’attrice Paola Di Meglio con la regia di Cesare Lievi, produzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione.
Appuntamento per il cartellone Altri Percorsi della Stagione di Prosa “TRE PER TE”, direzione artistica di Diego Maj, organizzata da Teatro Gioco Vita – Teatro Stabile di Innovazione con il Comune di Piacenza, il sostegno di Cariparma, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Enìa e il contributo di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Dipartimento dello Spettacolo e Regione Emilia Romagna.
Lo spettacolo sarà seguito dall’incontro “Il disagio a teatro”, a cura del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Piacenza. Sui temi del disagio e dell’identità affrontati in “Benji” si confronteranno l’attrice protagonista Paola Di Meglio, il dottor Giovanni Smerieri, Direttore dell’Unità Operativa complessa Riabilitazione e altri operatori del Dipartimento.
Scrittrice, attrice, poetessa e pioniera dello “stand-up theatre”, Claire Dowie ha iniziato operando nel circuito dei teatri alternativi di Londra. La “stand-up comedy” è un genere tipicamente anglosassone di performance comica ed è rappresentato da una nutrita serie di autori-attori che scrivono e interpretano monologhi (in genere legati al costume) e li provano a loro rischio e pericolo sugli spettatori in luoghi diversi come pub, piccoli teatri, sale alternative.
In questo ambito Claire Dowie ha una voce assolutamente riconoscibile e unica perché indaga, a volte in maniera autobiografica, uno dei temi chiave di questi tempi, il tema dell’identità, mettendo in luce tutte le ipocrisie e i condizionamenti che il mondo dei consumi esercita sull’esplosione dei nostri desideri. La scrittura a volte è poesia, a volte è ritmata come un rap, ma in ogni modo esplosiva, penetrante, leggera ed ironica.
In “Benji” Claire Dowie racconta la storia di un grave disagio psichico mettendo in scena una personalità scissa che per esistere in una collettività oppressiva deve crearsi un amico immaginario. È la storia di una ragazza, una ragazza comune, che ripercorre episodi della sua infanzia, della sua famiglia, della scuola, mettendo in luce la sua inadeguatezza, il suo essere diversa rispetto ai modelli imposti dalla società, il suo chiudersi in se stessa e il suo esplodere nella schizofrenia per manifestare quello che ha dentro e che ha tenuto per troppo tempo compresso.
Anni fa, per caso, ho comprato questo testo, l’ho letto e poi ogni volta che sono passata davanti a una libreria ho chiesto se avevano copie di questo libro e le ho comprate. Non volevo che altri scoprissero questa storia, volevo essere io a raccontarla. Ora ci sono riuscita e ringrazio tutti quelli che mi hanno aiutata.
La protagonista è una ragazza comune che ha subito una serie di violenze e nessuno si è accorto del suo dolore.
Vorrei, nel raccontare la sua storia, sensibilizzare tutti noi ad essere più attenti nel leggere il dolore negli occhi di chi ci è vicino, e vorrei che tutti noi imparassimo da questa ragazza ad essere più ironici verso noi stessi e ad accontentarci con gioia dei piccoli passi avanti della vita.