Aggiornamento - "Stiamo pagando l'ingresso ritardato nella crisi: secondo le ultime rilevazioni di TrendEr, la nostra provincia era l'unica a vedere una crescita dell'11%. Adesso invece dobbiamo fare i conti con le difficoltà. Ma come non eravamo ottimisti prima, adesso non siamo catastrofisti". Così il presidente di Cna, Dario Costantini, commenta i dati rilevati dall'osservatorio regionale di Cna Emilia Romagna, che segnala un calo del fatturato del 28% dei primi sei mesi del 2009. "La nostra è un'economia più parcellizzata, non abbiamo un settore trainante che abbia consentito di vedere subito la portata della crisi. Ed ora paghiamo di più". L'indagine ha interessato, a Piacenza, 270 aziende, di queste 170 fanno parte del comparto autostrasporto e edilizia. "Realtà che adesso stanno soffrendo più di altre" dice il presidente di Cna Piacenza.
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La crisi morde ancora, a dispetto degli annunci di schiarite arrivati da più parti. A parlare chiaro è l'andamento dei primi sei mesi del 2009, registrato attraverso la rilevazione effettuata sui bilanci di 5.040 micro e piccole imprese (da 1 a 19 addetti) associate in regione, effettuata da TrendER, l'Osservatorio congiunturale di CNA Emilia Romagna e BCC in collaborazione con Istat.
Di 8 settori osservati, solo gli alimentari tengono, con un calo tendenziale del fatturato totale dello 0,1%. Va male, invece, per tutti gli altri 7: costruzioni (-20,6%), servizi alla persona e alle famiglie (-8,5%), legno e mobile (-19,8%), riparazioni (-12,28%), trasporti (-15%), tessile-abbigliamento (-17,55%) e metalmeccanico (- 26,84%).
Tra le province con risultato recessivo più contenuto sono Ravenna e Rimini. Nei primi sei mesi, la performance del fatturato di Ravenna (-11,28%) è stata la meno sfavorevole della regione. Segue Rimini che registra una variazione tendenziale dell'intero semestre: -14,45%. Modena, Parma, Forlì-Cesena e Bologna, archiviano una variazione tendenziale del fatturato che più o meno sta nell'ordine della media regionale: Modena - 18,13%; Parma - 19,01%; Forlì-Cesena -19,45% e Bologna che occupa l'ultima delle posizioni intermedie, registrando la flessione semestrale moderatamente più intensa: -19,57%.
Piacenza, invece, si attesta all'ultima posizione in Regione, con un calo del -28,90%. Nella nostra provincia, tuttavia, da aprile a giugno, la velocità recessiva risulta essersi sostanzialmente fermata.