“In riferimento ai presunti illeciti riguardanti la partita Albinoleffe-Piacenza riportati da alcuni organi di stampa, la Società Piacenza Calcio ribadisce la totale estraneità a tali fatti e dichiara di aver sempre agito con trasparenza e lealtà nel rispetto delle regole sportive e della legalità.” Risponde con questo comunicato stampa il Piacenza alle accuse di una presunta combine in occasione della gara del 20 dicembre scorso a Bergamo, che avrebbe alle spalle addirittura la camorra.
Secondo quanto riportato ieri da “Il Fatto quotidiano” (leggi qui l'articolo), in un pezzo a firma di Antonio Massari, la Procura Antimafia di Napoli starebbe indagando proprio sulla gara tra i biancorossi e l’Albinoleffe (3-3 il risultato finale), partita oggetto di numerose giocate sul pareggio da parte degli scommettitori; anomalia che aveva spinto a chiudere le scommesse.
Una società non sospese però le giocate, e numerose puntate della ricevitoria furono proprio sul pareggio con molti gol. Ora l’antimafia di Napoli ipotizza la mani della camorra sulla gestione della società di scommesse, almeno in alcune filiali di Castellamare di Stabia; a controllare la società sarebbe un uomo del clan d'Alessandro.
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