AGGIORNAMENTO - "C'è allarme rispetto al ritardo dei trasferimenti da parte dello Stato, ma il nostro bilancio resta comunque in equilibrio". Lo ha dichiarato l'assessore Paola De Micheli in consiglio comunale nell'ambito della discussione sulla ricognizione del programma amministrativo. L'assessore ha fatto riferimento ai 2,7 milioni di euro mancanti nelle casse comunali, imputabili ai tagli operati dallo Stato finora non compensati "Attendiamo che il governo - ha precisato - dia una risposta in tempi brevi; in ogni caso circa 800mila euro dell'avanzo del 2007 sono stati accantonati per prudenza".
Il "buco" dovuto ai trasferimenti mancati è di 2,7 milioni di euro
Al comune di Piacenza mancano 2 milioni e 751mila euro. Si tratta della stima del "IlSole24Ore" sugli effetti dei mancati trasferimenti per la stretta sugli immobili ex rurali, e sui costi della politica locale e della mancata copertura sull'abolizione Ici sulla prima casa. Alle casse dei capoluoghi italiani mancheranno complessivamente 1,45 miliardi, a causa delle mancate compensazioni ai tagli sopraelencati. La prima crepa per gli amministratori locali si aprì nel 2006, col decreto Visco-Bersani che sottomise all'Ici una serie di immobili ex rurali e promise ai comuni un gettito in realtà rivelatosi minore dell'atteso (e del tagliato nei trasferimenti). Poi arrivò l'ultima finanziaria di Prodi che conteneva il taglio ai costi della politica locale. Infine il governo Berlusconi ha abolito l'Ici sulla prima casa. Negli uffici governativi si sta cercando di trovare contromisure, ma intanto i sindaci devono fare i conti con sempre meno risorse. A Piacenza il mancato gettito degli immobili ex rurali ha causato il taglio di 1milione e 377mila euro; il taglio dei costi della politica 497mila euro, e 877mila euro dall'abolizione Ici sulla prima casa.
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