"Proposta insostenibile" quella delineata dal sindaco di Piacenza, Roberto Reggi, per il futuro delle aree militari. E' il severo giudizio espresso dal comitato Amici del Parco della Pertite, insieme ai rappresentanti rsu dei lavoratori dell'arsenale.
"E' necessario ripartire dalle vecchie linee guida contenuto nel documento di indirizzi del Psc, approvato in Comune nel febbraio 2009 - dice Stefano Benedetti - perchè lo schema di progetto presentato dal Comune è troppo sintetico per riuscire a capire quali possano essere le ricadute positive e negative. L'unico aspetto che emerge è che si vuole delocalizzare il polo di mantenimento pesante in parte dell'ex Pertite, il che contrasta con la normativa vigente. Le attività insalubri dovrebbero essere dislocate lontano dai centri abitati, non essere spostate vicino a case, scuole e al futuro parco".
Aspetto ribadito anche da Gabriele Chiappini, rappresentante rsu Fp Cgil. "L'ideale sarebbe trasferire tutto a Le Mose, verrebbe a costare meno del progetto presentato dal Comune - dice -. Da parte mia penso che i sindacati, prima di firmare il documento avrebbero dovuto chiedere garanzie occupazionali e attendere i bandi per le nuove assunzioni".
"Qui si è mancato di democrazia, partecipazione, trasparenza - conclude Marco Natali di Legambiente Piacenza -, principi spesso evocati proprio dall'amministrazione piacentina, a quanto pare solo a parole. Sindaco e assessori hanno partecipato al nostro abbraccio della Pertite quando avevano già pronta una proposta che si muoveva proprio in senso opposto".
Con l'autunno, viene assicurato, riprenderanno le iniziative di protesta.
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