Dialogo sì o dialogo no? E' un dilemma intorno al quale maggioranza e opposizione in consiglio comunale amano dibattere, magari rinfacciandosi vicendevolmente la responsabilità del mancato decollo dell'agognato confronto politico-istituzionale. Lo hanno fatto anche nel corso della seduta odierna, prendendo spunto dalla discussione sul cambio parziale di denominazione dei due gruppi consiliari più numerosi del centrodestra, Forza Italia e Alleanza Nazionale, che hanno aggiunto il suffisso "popolo delle libertà" per uniformarsi alle evoluzioni della politica nazionale. A lanciare il sasso il capogruppo del Partito Democratico Pierangelo Romersi, che nel salutare favorevolmente il cambiamento di nome ("va verso un'auspicabile, ma non ancora realizzata, costituzione di un partito unico"), ha rilanciato il tema del confronto tra maggioranza e opposizione su due questioni in particolare: la modifica del regolamento del consiglio comunale e lo sviluppo futuro della città. Andrea Paparo (An) è stato il primo a ribattere: "La nostra disponibilità a dialogare è stata più volte dichiarata, ma dalla maggioranza alle parole sinora non sono seguiti i fatti". Il collega di Forza Italia Massimo Trespidi ha rincarato la dose: "Giusto confrontarsi sulle questioni più rilevanti che investono la città, ma quello che non è charo è il metodo; in particolare sul Psc, aree militari e Palazzo Uffici l'inizio è stato molto negativo: non si più dialogare sugli atti compiuti, semmai su orientamenti forniti preventivamente". Ancora più duro l'intervento di Carlo Mazza (gruppo misto): "La squadra creata per il Psc è stata blindata sin dall'inizio, mentre sul Palazzo Uffici il consiglio comunale è stato usurpato: se questo è il metodo..." Da Filiberto Putzu (Fi) è venuto un invito ad accogliere l'appello di Romersi, mentre Gianni D'Amo (gruppo misto) ha svolto una riflessione sulla commissione che presiede, quella delle aree militari. "Il problema è che in commissione non si portano i contenuti politici fondamentali, che vengono affrontati altrove".
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