E' “perplesso” la parola che ricorre di più nell'intervista del presidente dell'Ordine provinciale degli architetti Benito Dodi sul tema di cui si parla in questi giorni, la legge che il governo si appresta a varare per rilanciare il settore edilizio (che contiene, tra l'altro, anche la possibilità di aumentare del 20 % la volumetria di edifici esistenti). Dodi premette di ragionare sulle indiscrezioni uscite in questi giorni e di attendere di vedere il provvedimento nella sua forma definitiva. “Continua l'andazzo tutto italiano – sottolinea – trasversale ai governi, di invadere il campo della programmazione urbanistica con misure estemporanee, che spesso introducono deroghe e condoni rispetto alle regole”. “Non capisco come oggi si possa ancora vedere nel mattone – rimarca - la soluzione privilegiata per salvarci dalla crisi. Attraverso un'altra legge ad hoc, che riguarda quella parte di italiani che la casa la possiede già: assai più urgente era affrontare il tema di chi un'abitazione non se la può permettere. Lascia perplessi anche la facoltà di aumento del volume del 20 %, concessa in deroga ai piani regolatori e ai loro indici, quando in Italia il taglio medio degli alloggi è sovradimensionato rispetto alla nostra tipologia di famiglia". Altra nota dolente delle misure annunciate dal governo è quella relativa alla certificazione affidata a un tecnico privato: “Ben vengano – afferma Dodi - tutte le azioni che vanno nella direzione della semplificazione normativa, ma le norme di sicurezza e i controlli delegati ai vigili del fuoco e all'azienda sanitaria, che fine faranno? E poi di fronte a una totale deregulation c'è da ritenere che aumenterà la litigiosità tra vicini di casa, visto che l'unico limite agli eventuali ampliamenti edilizi sarà il parere dei confinanti”. “A Piacenza ci sono circa 4mila alloggi invenduti – conclude Dodi – siamo sicuri che con 4800 si rilancerà l'economia?”.
|