“Conservo un ricordo affettuosissimo di don Vincenzo Calda, l’intensità dl nostro rapporto si può misurare dal atto che iniziò con uno sciopero e culminò con lui che suonò le campane della chiesa, quando diventai ministro per la prima volta”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Pier Luigi Bersani, ricorda don Vincenzo, parroco storico della parrocchia di San Bernardino a Bettola, suo paese natale. I funerali di don Vincenzo si terranno oggi alle 15 e il ministro ha assicurato che farà il possibile per prendervi parte, impegni istituzionali permettendo (in giornata deve recarsi a Bruxelles). Non è mistero che Bersani da bambino indossò la veste da chierichetto, quando correva la seconda metà degli anni Cinquanta, e che fu protagonista di una singolare protesta. “Scioperammo perché noi chierichetti non eravamo d’accordo con il metodo di ripartizione delle mance degli sposalizi. Le regole, come dire, non sembravano essere socialmente eque”. Agitazione che rientrò subito, per lasciare spazio ad un forte legame con don Vincenzo. “Una persona straordinaria nella sua semplicità – dice il ministro Bersani -. Un parroco davanti al quale tutti si dovrebbero inginocchiare, laici e cattolici, credenti e non credenti, per la sua capacità di tenere insieme la comunità, il suo lasciare spazio a tutti. La semplicità – conclude – era il suo tratto distintivo, che ha lasciato un’impronta in tutti i suoi parrocchiani”.
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