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Boiardi: "Sulla scuola la Gelmini fa retromarcia"

“L’imponente mobilitazione di lavoratori, studenti e famiglie contro i provvedimenti  del Governo in materia di politiche scolastiche, unita alla forte determinazione degli Enti Locali e delle Regioni, sta producendo i primi risultati  - sottolineano il presidente della Provincia Gianluigi Boiardi ed i componenti del suo Esecutivo -, ed ha costretto il ministro Gelmini ad un importante passo indietro.
Nessun commissariamento degli Enti Locali che non intendono obbedire ai diktat del governo, slittamento al 2010 della proposta di dimensionamento delle scuole, riconoscimento della legittimità delle istanze delle Regioni e delle Autonomie Locali, sono una conquista importante che avrà come conseguenza la sostanziale modifica dell’art.3 del DL 154/2008.
E’ il segnale che la lotta per la difesa e la qualificazione della scuola pubblica può essere vinta. Occorre perciò mantenere alti i livelli di attenzione e mobilitazione, altro che promesse verbali o pronunciamenti fiduciari, per modificare sostanzialmente anche il Piano Programmatico targato Gelmini/Tremonti e condizionarne il regolamento attuativo.
In questi primi risultati l’Amministrazione Provinciale di Piacenza vede così riconosciuti e rafforzati i propri indirizzi, e mantiene il percorso e gli obiettivi che si era data: nessuna chiusura di scuole, nessuna soppressione di dirigenze, sostegno all’ampliamento e all’arricchimento dell’offerta formativa.
E questa volontà vale per l’oggi e varrà anche per il domani”.

Passo indietro del Governo sul decreto taglia-scuole. L'assessore Manzini: "Premiata la fermezza della Regione Emilia-Romagna, la retromarcia dell'esecutivo dimostra la fondatezza delle nostre ragioni".

"La retromarcia del Governo dimostra quanto fosse fondata la posizione della Regione Emilia-Romagna: è stata premiata la fermezza delle regioni e degli enti locali, critici nei confronti dei provvedimenti del Governo e dell’abuso costituzionale previsto dall’art. 3 del decreto legge 154 che contemplava il commissariamento entro il 30 novembre". Così dichiara l'assessore regionale alla Scuola, Paola Manzini.
"Spero che ciò sia foriero di un nuovo, e più positivo, rapporto con gli enti locali - aggiunge -Ribadisco che la Regione Emilia-Romagna manterrà la propria legge e i relativi atti applicativi e non chiuderà nessuna scuola. Abbiamo già raggiunto l’obiettivo del dimensionamento ottimale e del contenimento della spesa e la programmazione della rete scolastica è, e deve restare, materia di competenza delle Regioni".
"Nei centri minori e nei comuni montani a rischio di spopolamento va salvaguardata la presenza di plessi scolastici che, oltre a svolgere il fondamentale compito educativo, svolgono anche funzioni di presidio del territorio - conclude l'assessore Manzini - Per questo ci siamo sempre impegnati per garantire, compatibilmente con le caratteristiche di economicità e pubblica utilità, la presenza di scuole nelle aree più marginali del nostro territorio regionale a rischio di spopolamento".

 

 
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