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Question time sull'agricoltura, soddisfatta Coldiretti

Soddisfazione in casa Coldiretti per gli esiti del primo question time organizzato con il presidente nazionale Sergio Marini e il Ministro dell’agricoltura Luca Zaia rispetto agli indirizzi futuri del settore. “E’ stata un’occasione unica, commenta il presidente di Coldiretti Piacenza Luigi Bisi che, ha assistito all’incontro, per chiedere direttamente al Ministro, di dettagliare la posizione del Governo su alcune delle fondamentali questioni del comparto”.

Secondo Zaia, è necessario un provvedimento che estenda l'obbligatorietà di indicare l'origine in etichetta per tutti i prodotti agroalimentari, come del resto chiede Coldiretti da anni. ”Una garanzia, ha detto, per il cittadino - consumatore, che deve avere sempre la possibilità di scegliere, ma anche un fondamentale sostegno dell'economia dei nostri territori”. "Chi entra in un punto vendita deve trovare prima la nostra agricoltura e poi quella del resto del mondo", ha affermato Zaia.
Durante l’incontro toccata ovviamente la questione OGM , con le dichiarazioni del ministro che ha ribadito: “a livello internazionale le esperienze fatte ci mostrano che gli Ogm non hanno dato un migliore reddito agli agricoltori e hanno avuto un impatto negativo sui mercati”. Zaia ha spiegato che gli Ogm in Gran Bretagna sono relegati ad una fascia di consumatori meno abbienti, poiché nei punti vendita esistono delle sezioni diversificate per gli “organic food” e gli Ogm. “Perchè il sistema agricolo italiano - ha detto ancora Zaia- è in grado di consigliarsi da solo la strada migliore, avendo chiari, nella mente, due punti di riferimento: i produttori e i consumatori”. Le risposte di Zaia hanno spaziato dai danni causati dalla fauna selvatica (una soluzione, ha precisato, può passare attraverso una nuova legge sulla caccia prevedendo che le risorse che provengono dai cacciatori siano utilizzate per compensare gli agricoltori) alla questione ICI sui fabbricati rurali, fino al ripristino del fondo di solidarietà nazionale, le cui risorse sono azzerate.
Marini dal canto suo, riferisce Bisi, ha sottolineato la necessità di orientare meglio le politiche della cooperazione in agricoltura che dovrà ritornare ad essere vicina al socio evitando di fare come la grande industria, che compra all'estero la materia prima che poi entra in concorrenza con lo stesso prodotto dei soci. Sulla questione dei prezzi, Marini ha ribadito che: "Il vero problema dell'agricoltura italiana - non è né la politica né il sistema paese né altro. Il vero problema é che non ci pagano i prodotti", ha esclamato, portando l'esempio del grano duro, le cui quotazioni sono calate, mentre i prezzi della pasta crescono. "No non siamo l'alitalia, siamo imprese efficienti, non abbiamo bisogno di aiuti, abbiamo bisogno che i nostri prodotti siano pagati in modo dignitoso", ha ribadito il presidente di Coldiretti. Toccato da Zaia anche la necessità di ridurre le norme che riguardano l’eccesso della normativa igienico- sanitarie per la quale ha annunciato una collaborazione con l’Organizzazione per la stesura del “nuovo codice dell'agricoltura", che verrà presentato in primavera e semplificherà tutte le norme vigenti.
Mentre il presidente del Consorzio Agrario Pierluigi Scrocchi, saluta come un grande risultato l’approvazione alla Camera dell’emendamento che riconosce i consorzi agrari come cooperative a mutualità prevalente. Un provvedimento promosso da Coldiretti che: “consentirà di portare avanti politiche anti speculazioni e potrà garantire ai soci servizi tecnici sempre più efficienti ed a costi più vantaggiosi". Secondo Scrocchi, l'emendamento "restituisce finalmente agli agricoltori i loro patrimoni, che potranno così essere gestiti con maggiori benefici per il mondo agricolo, sottraendoli ad una iniqua normativa che escludeva solamente i consorzi agrari dai benefici fiscali delle cooperative agricole.
 
 
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