Una bara tricolore in piazza per le Morti Bianche
Per la 60esima Giornata Nazionale Vittime Incidenti sul Lavoro che ricorre domenica 10 ottobre, l’ANMIL Piacenza (l’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro) sceglie ancora un’installazione shock per sensibilizzare la città in merito alla sicurezza e alle morti sul lavoro. Dopo l’iniziativa delle croci nel Vallo delle Mura dell’anno scorso ecco quindi le “Morti tricolori”.
Sarà esposta in Piazza Cavalli nel week end una bara tricolore appoggiata su due cavalletti ricoperta con 1050 numeri a simboleggiare gli altrettanti lavoratori deceduti l’anno scorso nel paese. Un’iniziativa che quest’anno si riempirà di significato politico poiché dall’interno del feretro verranno trasmesse le parole del ministro Giulio Tremonti che lo scorso agosto dal palco del Berghem Fest ad Alzano Lombardo affermava che “robe come la 626 sono un lusso che non possiamo permetterci”, proprio mentre altri due uomini morivano sul posto di lavoro. La 626 è il Decreto Legislativo (626/94) sulla sicurezza sul lavoro che introduce una responsabilità maggiore nei riguardi del datore di lavoro, sia nel pubblico che nel privato e che obbliga ad eleggere un "rappresentante dei lavoratori per la sicurezza" che si va ad aggiungere ai rappresentanti sindacali.
“Il lusso che non possiamo più permetterci è perdere ogni anno oltre mille lavoratori”, questa invece la frase incisa sulla bara. “E’ un intento dissacratorio, ma non è una polemica nei confronti del ministro”, precisa il presidente provinciale ANMIL Bruno Galvani. “Piuttosto vorremmo denunciare una deriva politica generale nel paese: infatti in momenti di crisi invece di tutelare i diritti fondamentali, questi vengono rimessi in discussione”.
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