La norma sulla sospensione dei processi, ridefinita "salva-premier", approvata la scorsa settimana dal Senato, mette a rischio anche la giustizia della nostra regione. Il provvedimento ricadrebbe, infatti, su 23mila procedimenti in corso in Emilia-Romagna. Si tratta di quasi un quarto degli oltre 100.000 procedimenti che al 31 dicembre 2007 risultano pendenti presso i tribunali della regione per reati commessi fino al 2002. I dati sono dalla Corte d'Appello di Bologna.
Nel dettaglio, come spiega l'avvocato bolognese Simone Sabattini, le nuove norme potrebbero interessare: 333 degli 802 processi pendenti (quindi il 41%) che prevedono il rito collegiale, e quindi relativi ai reati piu' gravi; 2581 dei 13.201 processi con rito monocratico (19,6%); 20.673 degli 86.472 procedimenti trattati attualmente dal giudice per le indagini preliminari (23,9%). Per un totale, quindi, di 23.587 procedimenti interessati sui 100.475 pendenti (23,5%).
L'effetto più pesante ricadrebbe, come ovvio, sul tribunale di Bologna di Bologna, dove i procedimenti interessati sarebbero 13.523 su 40.021 pendenti (166 su 301 per il collegiale, 696 su 1.856 per il monocratico, 12.661 su 37.864 per l'ufficio
gip/gup).
Assai più limitato l'impatto a Piacenza, dove le norme interverrebbero in 95 procedimenti su 2.393 (3 su 20 per il collegiale, 38 su 571 per il monocratico e 54 su 1.802 per l'ufficio gip/gup).
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