Piacenza - La lista alternativa Spi Cgil fa causa ai vertici della Camera del Lavoro di Piacenza. Ad essere chiamati in causa dall'azione legale, saranno il segretario territoriale Cgil, Paolo Lanna, il nuovo segretario Spi, Tamer Favalli, e il direttivo provinciale Spi.
Ad illustrare le motivazioni della causa, patrocinata dall'avvocato Sandro Miglioli, sono stati i promotori della lista alternativa: Gianfranco Dragoni, Anselmo Ramponi, Carlo Berra. Oggetto del contendere, ancora, i voti "scippati" alla lista presentata da Dragoni durante i lavori congressuali della scorsa primavera, quando si era ancora nel pieno dello "scandalo" delle presunte tessere false emesse dalla precedente segreteria Spi di Piacenza.
La lista alternativa, che si era fatta promotrice di una volontà di rinnovamento della categoria, si è vista, a direi dei promotori, "sottrarre" i propri voti raccolti (161) assegnati poi alla lista principale, contribuendo, suo malgrado, sia all'elezione dell'attuale direttivo Spi, sia, di riflesso, di quello della Camera del Lavoro di Piacenza. Senza, ovviamente, che vi venisse rappresenta la lista alternativa.
La decisione di scegliere le vie legali per difendere i propri diritti, ribadiscono Dragoni e Ramponi, nasce dai muri di gomma che si sono trovati ad affrontare. Il segretario nazionale Guglielmo Epifani, direttamente chiamato in causa, non ha preso posizione, così come il neo segretario provinciale Lannadel parere della commissione nazionale di garanzia, che pure aveva dichiarato ammissibili i voti ottenuti dalla lista alternativa, non si è tenuto conto durante il congresso.
La mobilitazione della lista non si ferma alla causa legale (il primo dibattimento si terrà il 18 gennaio): è intenzione dei promotori di rivolgersi al futuro segretario nazionale Cgil, Susanna Camusso, e all'attuale segretartio regionale, il piacentino Vincenzo Colla.