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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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La festa dell'Arma: "La nostra presenza patrimonio per il territorio"

Ventimila e 700 servizi di pattuglia (+5% rispetto allo scorso anno), tremila interventi effettuati, 334 arresti (+18%), di cui 91 per detenzione di stupefacenti, quasi 2mila e 500 persone denunciate e oltre 22 chilogrammi di droga sequestrati, insieme a 91 armi detenute illegalmente. Sono questi alcuni dei dati illustrati stamattina dal comandante dei carabinieri di Piacenza, Paolo Rota Gelpi, in occasione della 196esima festa dell'Arma andata in scena nella caserma di via Beverora. La sicurezza sul territorio viene garantita anche attraverso la prevenzione: nell'ultimo anno sono stati organizzati 31 incontri di sensibilizzazione in scuole medie inferiori e superiori della provincia, coinvolgendo oltre 2mila e 300 alunni.

“E’ un arma – ha detto Rota Gelpi nel suo discorso – capace di coniugare gli aspetti formali e tradizionali con contenuti e capacità di innovazione”.
“Il copioso e proficuo lavoro svolto nell’ultimo anno – ha aggiunto - non può e non deve indurci al mero compiacimento: se è vero che molto è stato fatto, è altrettanto evidente che ancor di più e meglio si dovrà fare Il nostro obiettivo è fare in modo che la nostra presenza capillare venga avvertita come un patrimonio, specialmente dalle comunità più periferiche, perché garante non soltanto di sicurezza ma anche di dignità civica”.

Di fronte alle massime autorità cittadine e provinciali, fra cui il neo prefetto Silvana Riccio e ai familiari dei carabinieri in servizio e in congedo è stato schierato un reparto di formazione con personale e mezzi del comando provinciale e dell’ispettorato nord carabinieri della Banca d’Italia, oltre ai militari già impiegati in missione di pace all’estero e ad una rappresentanza dei comandanti di stazione. Presenti anche i labari dei comuni di Piacenza, decorato di medaglia d’oro al valor militare per la resistenza, di Castel San Giovanni, Fiorenzuola d’Arda e Bobbio e quello dell’amministrazione provinciale.

Dopo la consegna dei riconoscimenti per i carabinieri che si sono particolarmente distinti in attività di servizio è stata deposta una corona di fiori al monumento dedicato a Paride Biselli, carabiniere medaglia d’argento al valor militare. 

IL DISCORSO DEL COMANDANTE PROVINCIALE COLONNELLO PAOLO ROTA GELPI

Onorevoli Parlamentari Nazionali e Regionali, Signor Prefetto, Dott.ssa Silvana Riccio, al quale formulo il deferente augurio di “ben venuto” in questa bellissima terra, eccellenza Reverendissima, Autorità Civili e Militari, cittadini, interpretando il sentimento di tutti i Carabinieri di questa Provincia esprimo il mio vivo ringraziamento per averci onorato della vostra ambita presenza nella ricorrenza più significativa per l’Arma dei Carabinieri.
Oggi, infatti, festeggiamo il 196° Annuale di fondazione, con una cerimonia che è anche Vostra, perché l’Arma è un patrimonio di tutti noi.

Rivolgo un particolare saluto ai Commilitoni ed alle Benemerite dell’Associazione Nazionale Carabinieri, la cui presenza, come sempre in comunione con le consorelle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, ha anch’essa significato di testimonianza della congiunzione ideale, della continuità tra le tradizioni, il presente ed il futuro, per riaffermare con fierezza, l’orgoglio dell’appartenenza ad una Istituzione che, da ormai quasi due secoli, è parte intima della storia nazionale e per rinnovare il nostro impegno d’onore ad essere degni del retaggio tramandatoci ed all’altezza della missione di preservare e rafforzare tale patrimonio, affidandolo integro alle nuove generazioni di carabinieri.

Un’Arma che ad alcuni potrebbe apparire particolarmente legata ad antiche tradizioni, a modelli comportamentali apparentemente desueti…. Consentitemi, invece, di affermare che tale impressione non sottende un’accezione negativa, ma anzi rappresenta un elemento di distinzione, laddove gli aspetti formali e tradizionali sono accompagnati da contenuti e capacità di innovazione.
Un’Arma che vive e si evolve tra i giovani, quei giovani che, benché esposti a modelli di apatia e di egoismo, hanno preferito scegliere il riferimento di una professione che offre loro sacrifici, rinunce, uno stipendio modesto e spesso poche ore di riposo. Che vive e si consolida grazie al contributo di esperienza dei meno giovani che quotidianamente pattugliano le strade, che vive e si rinvigorisce grazie a coloro che fra i suoi appartenenti si offrono volontari per le attività più rischiose, spesso senza ricompensa, unicamente perché animati da elevato senso del dovere, riuscendo a dimostrare che nonostante l’età, l’Arma dei Carabinieri non ha perduto il proprio slancio e le proprie peculiarità di Forza Militare in servizio permanente di polizia.

Un’Istituzione con rango di Forza Armata composta da persone e per le persone. In questo sì, l’Arma rimane sempre uguale a se stessa, immobile nella fedeltà e nell’abnegazione silenziosa, ma animata da uno spirito che le consente di affrontare le difficoltà imposte dalla negativa congiuntura economica internazionale, adottando misure organizzative e razionalizzatrici che hanno consentito comunque di salvaguardare e mantenere un efficiente ed efficace controllo del territorio e di qualificare maggiormente le capacità investigative, con piena adesione agli obiettivi prefissati ed in un quadro di convinta sintonia con le altre Forze di Polizia e Forze Armate.

Consentitemi, a tal riguardo, di avvalermi di poche cifre indicative dello sforzo compiuto dai Reparti dipendenti nell’anno appena trascorso, a fronte di un quadro di situazione che pur non evidenziando situazioni di particolare preoccupazione sociale esorta a mantenere vigile l’attenzione.
Ebbene, in questo anno, l’Arma ha proiettato sul territorio provinciale oltre 20.700 pattuglie, in aumento del 5% ed ha effettuato circa 3.000 interventi in risposta al “112”.
2.459 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria e oltre 334 gli arresti di cui 227 in flagranza di reati, con incremento del 18%.
 

Non è mia intenzione di volere, con queste mie brevi annotazioni, tracciare un quadro auto celebrativo. Quel che mi preme piuttosto di sottolineare è che il copioso e proficuo lavoro svolto nell’ultimo anno non può e non deve indurci al mero compiacimento perché, se è vero che molto è stato fatto, è altrettanto evidente che ancor di più e meglio si dovrà fare. Farei non di meno torto ai miei Carabinieri se non dessi loro pubblicamente atto delle molteplici, brillanti operazioni di servizio portate a termine, della crescita, in senso lato, dell’attività info-operativa di cui sono stati artefici, delle numerose importanti indagini di polizia giudiziaria in corso o già al vaglio della magistratura, dalle quali ci attendiamo, nei prossimi mesi, esiti parimenti se non ancor maggiormente significativi.
Al doveroso e sincero riconoscimento della capacità e della abnegazione di cui mi avete dato rinnovata prova, debbo però associare l’esortazione a perseverare nel vostro impegno nel segno della concretezza dell’agire, perché, prima ancora dei successi operativi, la migliore gratificazione ci potrà provenire se riusciremo a far sì che le autorità istituzionali ci riconoscano linearità di intenti, chiarezza di propositi ed efficacia di risposte; che le altre Forze di Polizia colgano nel nostro operato un contributo leale e professionalmente ineccepibile alla causa comune, che, soprattutto, i cittadini avvertano, nel nostro modo di proporci, il desiderio di servire al meglio la collettività, e sono certo che sapremo essere all’altezza dell’impegno e delle responsabilità che ci attendono.
Il nostro obiettivo deve perciò essere quello di fare in modo che la nostra presenza capillare venga avvertita come un patrimonio, come una risorsa da preservare, specialmente dalle comunità più periferiche, perché garante non soltanto di sicurezza ma anche di dignità civica. E’ un fine oltremodo ambizioso, quello che sto indicando, e ben difficilmente perseguibile se non con l’indispensabile sostegno di sensibilità e di intenti condivisi che deve venirci anche dalle stesse comunità locali e dai loro amministratori, cui approfitto di rivolgere un caloroso saluto nelle persone dei Sindaci, che hanno accolto il nostro invito ad essere oggi qui presenti, anche con i Gonfaloni dei Comuni sede dei Comandi delle nostre Compagnie.

In quest’ottica, uno dei fronti più critici rimane pur sempre quello infrastrutturale, sul quale peraltro, a dispetto della già accennata sfavorevole fase congiunturale, sono stati profusi notevoli sforzi e conseguiti progressi rilevantissimi. E, a tal proposito, ritengo doveroso ringraziare sentitamente il Signor Prefetto ed il Signor Presidente della Provincia per aver voluto adoperarsi personalmente al fine di consentire la realizzazione di importanti e tecnologicamente avanzati interventi migliorativi a questa caserma, ed a molte altre del territorio provinciale, fondamentali per assicurare un servizio ancora migliore alla cittadinanza tutta.
Ho inteso soffermarmi anche su questo tema per ribadire, attraverso altra luce, il concetto di fondo che, pur in un contesto non propriamente agevole e propizio, non mancano certo i segnali che debbono indurci a guardare con legittima soddisfazione a quanto è stato fatto e, soprattutto, con fiducia e serena determinazione al futuro.

E’ questa l’esortazione che sento di rivolgere a voi Carabinieri della provincia di Piacenza, insieme con il rinnovato e sentito ringraziamento per avermi fedelmente assecondato e sostenuto in questa che per me è stata e rimarrà sempre un’esperienza di vita, prima ancora che professionale, assolutamente unica e ineguagliabile.

Mi avvio alla conclusione e desidero rivolgere un pensiero particolare ai nostri familiari ed ai familiari dei nostri caduti e dei feriti, ai quali personalmente dedico questa giornata, con un abbraccio affettuoso e con la costante vicinanza di noi tutti nella memoria del sacrificio dei loro cari.
 

A tutti gli ospiti presenti, ancora un sentito ringraziamento, per essere stati vicini, nel giorno della loro Festa, ai Vostri Carabinieri.
Viva l’Arma dei Carabinieri.
Viva l’Italia.
GRAZIE!

 

 
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