Sbloccare i fondi e dare il via libera in tempi brevi alla realizzazione in Italia del reattore sperimentale a fusione Ignitor. Lo chiede al governo il padre del progetto, il fisico Bruno Coppi, del Massachusetts Institute of Technology (Mit). Coppi, uno dei piu' autorevoli fisici internazionali, aveva lanciato l'idea di Ignitor dal 1977, con l'obiettivo di riprodurre in un reattore ''lo stesso tipo di reazione avvenuta all'inizio dell'universo'' per ottenere energia. La sede ottimale di Ignitor potrebbe essere la centrale nucleare di Caorso (Piacenza), ferma da oltre 20 anni. Per Coppi Caorso sarebbe ''la collocazione piu' economica'' per l'esperimento, che ''immagazzinerebbe solo tre grammi di trizio in tutto, che e' niente rispetto alle scorie radioattive che esistono''. Altri possibili siti sarebbero Tubirgo, vicino a Ispra e Rondissone, vicino Torino, ma Caorso e' il migliore, ''tenendo conto dell'accesso alla rete elettrica e delle dotazioni disponibili''. L'esperimento aspetta ormai solo il via libera: ''c'e' il progetto completo, piu' la dimostrazione della fattibilita' industriale'', e il merito, ha osservato Coppi, e' italiano. Anche i finanziamenti per il progetto sono stati assegnati, ma in ''gran parte non ci sono pervenuti''. Il fisico chiede quindi al governo di ''velocizzare il processo di decisione''
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