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Credito cooperativo, incontro in Cattolica

Dopo l’appuntamento con il prof. Zamagni del dicembre scorso, il Dipartimento di scienze economiche e sociali dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, diretto dal prof. Francesco Timpano, in collaborazione con l’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (UCID), organizza un altro seminario sui temi suggeriti dall’enciclica di Papa Benedetto XVI “Caritas in veritate”.
Al centro dell’incontro il credito cooperativo, richiamato da Sua Santità come esperienza positiva di valorizzazione delle risorse economiche ed umane nel contesto di un’economia supportata dall’etica. Sarà presente l’avv. Alessandro Azzi, presidente nazionale di Federcasse, associazione delle banche di credito cooperativo in Italia, nonché consigliere di amministrazione della stessa Università Cattolica.
L’appuntamento è per il 9 aprile alle ore 17 nell’aula Piana dell’ateneo di via Emilia Parmense.
"Retta intenzione, trasparenza e ricerca dei buoni risultati sono compatibili e non devono mai essere disgiunti – recita l’enciclica al n. 65 -. Se l’amore è intelligente, sa trovare anche i modi per operare secondo una previdente e giusta convenienza, come indicano, in maniera significativa, molte esperienze nel campo della cooperazione di credito”.
Il credito cooperativo costituisce una delle più interessanti esperienze in campo italiano ed europeo per l’esercizio del credito e la promozione del risparmio basati su principi mutualistici, ispirate dalla tradizione della dottrina sociale cristiana e, in particolare, dalla Rerum Novarum di Leone XIII. Le banche di credito cooperativo sono quindi un importante tassello nel sistema bancario italiano ed europeo e ne integrano l’offerta con un approccio fortemente orientato dal fine sociale e dall’assenza di un obiettivo di profitto.
L’avv. Azzi ha di recente affermato che: “l’enciclica merita di essere approfondita e meditata. Un auspicio però voglio farlo: che, come la Rerum Novarum ha rappresentato circa 120 anni fa un propulsore rivoluzionario per dare vita a strutture (come le Casse Rurali) che, dal basso, lavorarono per innescare uno sviluppo sostenibile e condiviso, per favorire l’inclusione e promuovere il protagonismo dei soggetti, così anche la Caritas in veritate possa costituire un lievito per dare nuovo senso all’economia e alla finanza, indirizzando o re-indirizzando le energie e le risorse a favore di un autentico sviluppo umano. Ciascuno di noi, da oggi, ha una responsabilità e una motivazione forte in più.”
In Europa la cooperazione di credito conta più di 4.400 banche locali, 62 mila sportelli, 45 milioni di soci, 140 milioni di clienti, 723 mila dipendenti. Di queste 426 sono presenti sul nostro territorio nazionale con 4.192 sportelli (il 12,3% degli sportelli bancari italiani). Il Credito Cooperativo occupa una posizione di primo piano nel sistema bancario italiano sotto vari profili, collocandosi al terzo posto per numero di sportelli e al quarto posto per ammontare degli impieghi complessivi pari a 123,2 miliardi di euro e per raccolta diretta totale pari a circa 145 miliardi di euro.
“Si tratta di un’occasione per conoscere i valori di un mondo bancario particolare, che ha ricevuto una particolare attenzione nell’enciclica del Papa” - afferma il direttore del DISES prof. Timpano - “e che costituisce un utile elemento di complementarietà nel variegato mondo bancario moderno. Non si tratta ovviamente di preferire un modello rispetto ad un altro, ma di cogliere l’utilità di dotarsi di una pluralità di presenze sul mercato del credito, comprese quelle che si ispirano a principi di carattere puramente mutualistico.”

 

 
Voci correlate:
  • Alessandro Azzi, credito cooperativo
  • Università Cattolica
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