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Anas: "Demolizione ponte conclusa, nei tempi stabiliti"

Anas, nel pieno rispetto del cronoprogramma terminati i lavori di demolizione dell’impalcato del vecchio ponte sul fiume Po

L’Anas comunica che, nel pieno rispetto del cronoprogramma, sono terminati ieri – sabato 19 dicembre – i lavori di demolizione dell’impalcato metallico del ponte sul fiume Po.

L’impresa esecutrice dei lavori, la Despe S.p.A., ha provveduto a calare a terra l’ultima campata del vecchio ponte sul Po (lato Piacenza) avvalendosi di una procedura di smontaggio simile a quella già adottata per le precedenti campate, ricorrendo a sostegni su pontoni su alveo e gru da terra.

Con tale operazione, i lavori di demolizione sono, di fatto, ultimati in piena rispondenza con quanto previsto; l’ultimazione dell’attività, infatti, era fissata proprio per il 19 dicembre.

Nei prossimi 10 giorni la Despe sarà ancora presente in cantiere per effettuare lavorazioni di piccola entità: tra queste il conferimento dei rottami ferrosi ad impianti di reimpiego e la rimozione ed il trasporto delle residue macerie di demolizione ad impianti autorizzati.

L’intervento di demolizione è stato articolato in tre fasi.

1.    DEMOLIZIONE DEL VIADOTTO LATO LODI (13 campate da 15,00 metri per una lunghezza complessiva di 195,00 metri, poggianti su una spalla e 13 pile – durata dell’intervento: 20 giorni circa).

La demolizione ha interessato sia le pile in calcestruzzo (non armato) che le campate in calcestruzzo armato dell’opera. Sono stati impiegati 7 escavatori idraulici, da 60 a 100 tonnellate, attrezzati con bracci da 30 metri e dotati di speciali morse idrauliche demolitrici. Le macerie derivanti dalla demolizione - opportunamente frantumate - sono state in parte utilizzate provvisoriamente per la realizzazione dei percorsi di cantiere.

2.    DEMOLIZIONE DEL PONTE IN GOLENA FLUVIALE (5 campate da 75,00 metri per una lunghezza complessiva di 375,00 metri, poggianti su 6 pile – durata dell’intervento: 40 giorni circa).

La demolizione ha interessato il solo impalcato (soletta in calcestruzzo armato su travi reticolari metalliche), salvaguardando nel contempo le pile di appoggio dell’opera. Per la demolizione della soletta in calcestruzzo armato sono stati impiegati escavatori idraulici attrezzati con bracci da 30 metri e dotati di speciali morse demolitrici. Per la demolizione delle travi metalliche, si è proceduto anzitutto a calare al suolo le travi in acciaio per mezzo di gru da 400 tonnellate, ed in seguito a sezionare e ridurre, per mezzo di escavatori idraulici da 100 ton muniti di cesoie idrauliche, la struttura reticolare fino alle dimensioni compatibili col trasporto con autocarri.

3.    DEMOLIZIONE DEL PONTE IN ALVEO FLUVIALE (tre campate da 75,00 metri per una lunghezza complessiva di 225 metri, poggianti su una spalla e tre pile – durata dell’intervento: 30 giorni circa).

Anche in tal caso la demolizione ha interessato il solo impalcato (soletta in calcestruzzo armato sostenuta da travi reticolari metalliche), salvaguardando nel contempo la spalla e le pile d’appoggio. La demolizione della parte d’opera in calcestruzzo è avvenuta in maniera simile a quella descritta al punto precedente, con la differenza che gli escavatori sono stati allestiti su un pontone quadrato di grandi dimensioni (lato 40 metri) per assicurarne la stabilità. Per evitare l’inquinamento fluviale con le macerie di demolizione, al di sotto dell’impalcato è stato ubicato un pontone con sponde alte con la funzione di raccogliere le macerie in caduta per gravità. Le travi in acciaio sono state poi sollevate per mezzo di quattro pilastri a traliccio ancorati ad un pontone in alveo. Il pontone, con l’ausilio di funi in acciaio, verricelli e rimorchiatori, ha poi raggiunto la riva dove una gru da 500 tonnellate ha sollevato le travi per poi calarle al suolo.

4.    MATERIALI RINVENIENTI DALL’ATTIVITA’ DI DEMOLIZIONE.

Le macerie raccolte in corso d’opera possono essere così suddivise:

·         conglomerati bituminosi, smaltiti secondo la vigente normativa come rifiuti speciali presso impianti autorizzati di discarica;

·         acciai, conferiti presso impianti di recupero e reimissione nel ciclo produttivo;

·         calcestruzzi e laterizi, conferiti presso impianti autorizzati al recupero mediante frantumazione secondaria e reimpiego in attività industriali.

5.    ULTERIORI INFORMAZIONI SULL’APPALTO.

Con la calata al suolo dell’ultima trave in acciaio, effettuata oggi, il tempo utile contrattuale di 90 per eseguire i lavori (dal 21 settembre 2009 al 19 dicembre 2009) è stato rispettato. In corso d’opera non si sono verificati infortuni né danni a cose. I lavori sono stati condotti salvaguardando l’integrità sia delle pile di supporto della travatura in acciaio sia il viadotto di adduzione lato Piacenza, secondo quanto richiesto dalla Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio di Milano. Queste opere saranno funzionali nell’ambito dei lavori di ricostruzione del ponte, di recente consegnati. Le attività in alveo sono state condotte sotto costante monitoraggio idrologico in collaborazione con l’Agenzia Interregionale per il fiume Po, al fine di consentire di manovrare in sicurezza i pontoni in base alle condizioni idrografiche del fiume.

 
Voci correlate:
  • Anas
  • ponte sul Po
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