OGGI A CREMONA IL “FUNERALE” DELL’AGRICOLTURA - Mobilitazione di Confagricoltura Piacenza contro la crisi del settore (fonte ufficio stampa)
Un corteo e una fiaccolata. Così Confagricoltura celebrerà simbolicamente oggi, a Cremona, il funerale dell’agricoltura. Un gesto quasi scaramantico, oltre che una provocazione: gli imprenditori agricoli, infatti, non sono certo rassegnati a veder morire le proprie aziende insieme al settore primario. La manifestazione, a cui parteciperà anche il presidente nazionale Federico Vecchioni, prenderà il via venerdì, alle ore 17, davanti alla Fiera e si snoderà fino a Piazza Stradivari. “La crisi - ha detto il presidente Vecchioni - è durissima ed è lungi dall’essersi conclusa: ha coinvolto tutti i comparti dell’economia e non ha risparmiato nessun settore dell’agricoltura che, per la prima volta dal dopoguerra, vede in difficoltà tutte le aree produttive, nessuna esclusa, dalla zootecnia da latte e da carne, alla cerealicoltura, alla vitivinicoltura, al florovivaismo, all’ortofrutta, alle produzioni più innovative”. L’etichettatura dei prodotti all’origine e la tracciabilità rappresentano senza dubbio elementi positivi per concretizzare un rapporto più trasparente e di maggiore fiducia con il consumatore finale. Inutile, però, illudersi che provvedimenti come questi possano in qualche modo contribuire alla soluzione di una crisi ormai strutturale e che necessita di interventi urgenti, mirati e concreti, supportati da una vera politica economica per l’agricoltura. Sul piano nazionale uno snodo strategico è naturalmente quello della Finanziaria, che Confagricoltura si augura porti alla stabilizzazione di alcune misure della massima importanza per l’agricoltura. “Bisogna intervenire radicalmente e con urgenza sui costi – dichiara Michele Lodigiani, presidente di Confagricoltura Piacenza, che parteciperà alla manifestazione con una rappresentanza di agricoltori piacentini- anche attraverso uno snellimento burocratico, oltre che con misure di agevolazione fiscale e contributiva per le aziende agricole, gli incentivi per l’imprenditorialità giovanile, il Fondo di solidarietà e l’estensione della “Tremonti ter” a tutte le imprese del settore. “Gli agricoltori - ha affermato il presidente della Confagricoltura Federico Vecchioni - non chiedono aiuti a pioggia, ma provvedimenti concreti e sono pronti a fare la propria parte, perché l’ottimismo, la fiducia nel futuro e la voglia di intraprendere sono insiti nel dna degli imprenditori. Sono pronti a rispondere alla crisi continuando a produrre qualità a prezzi competitivi e puntando a prodotti di standard sempre più elevato, ma da soli non possono risolvere problemi che vengono da lontano e che sono al di sopra delle possibilità di superamento da parte di una singola categoria produttiva”.
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