Circa 300 persone hanno partecipato alla fiaccolata contro l'omofobia che da Barriera Genova ha raggiunto piazza Duomo percorrendo il Corso e via XX Settembre. Un corteo silenzioso e composto per condannare tutti gli episodi di violenza e intolleranza contro gli omosessuali avvenuti negli ultimi tempi. Presenti il sindaco Roberto Reggi (che si è allontanato dopo poco per precedenti impegni), gli assessori comunali Giovanna Palladini e Ignazio Brambati, rappresentanti del mondo sindacale e politico.
In piazza Duomo gli organizzatori hanno tenuto un piccolo comizio. "E' necessario che le istituzioni si convincano della necessutà di una legge contro l'omofobia - hanno detto -, intesa come violenza e discriminazioni legate all'orientamento sessuale. L'omofobia è come il razzismo, e in quanto tale deve essere combattuta da tutti. Siamo contenti di vedere che in molti abbiano partecipato alla nostra manifestazione, e che l'adesione tra gli eterosessuali sia stata alta. Stasera ciscuno di noi è sceso in piazza con il suo bagaglio di differenze, perchè ciascuna persona è un universo a sè stante. Ma siamo tutti uniti da qualcosa di più grande: quel concetto di umanità, di dignità umana che va al di là delle nostre differenze".
A prendere la parola anche la mamma di un ragazzo omosessuale. "Gli episodi di violenza contro gli omosessuali mi fanno provare molta rabbia - ha detto - e ciò che mi fa ancora più rabbia è il silenzio delle istituzioni. Quando mi figlio mi ha detto di essere omosessuale io mi sono chiesta "cosa ho sbagliato?". Ma io ho cresciuto tre figli, non uno solo. E a questo punto la risposta è diventata chiara: niente. Fa tutto parte di questo grande mistero che è la natura umana. Siamo tutti diversi, nessuno è uguale all'altro. E a questo punto chiedo al ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, di promuovere una legge contro l'omofobia. E' reale, e sicuramente non si limita agli episodi di cui hanno parlato i media, ma vede un grande sommerso di soprusi e violenze non denunciati".
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