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Liste d'attesa, la Regione stanzia 10 milioni di euro per ridurre i tempi

Politiche per la salute – Visite ed esami specialistici, riduzione dei tempi di attesa. Dalla Regione 10 milioni di euro e linee guida alle Aziende sanitarie,  con obiettivi vincolanti su appropriatezza ed equità di accesso. Estesa la fascia di età per lo screening mammografico. Il provvedimento è oggi all’esame della Commissione assembleare.

Governo dei tempi di attesa , accesso appropriato  alla specialistica ambulatoriale su tutto il territorio regionale, ampliamento dell’offerta sanitaria per la prevenzione del tumore della mammella. Per perseguire questi obiettivi la Regione Emilia-Romagna mette in campo risorse per 10 milioni di euro e linee guida dettagliate  alle Aziende sanitarie, contenute in una proposta di delibera, già presentata alle Aziende sanitarie e alle parti sociali, che sarà all’attenzione oggi della competente Commissione Assembleare per il previsto parere prima della approvazione definitiva in Giunta regionale.

Si tratta di un provvedimento di forte impatto che sviluppa e accentua le politiche iniziate, primi in Italia già nel 1999 (politiche e regole per l’accesso ai servizi, perfezionamento della  rete di offerta, individuazione di modalità organizzative innovative per la presa in carico del cittadino quali il day-service, etc.) e che hanno trovato riconoscimento anche a livello nazionale, all’interno dell’accordo Stato-Regioni del 2006 per il Piano Nazionale Contenimento Tempi di Attesa, che definiva a questo riguardo regole comuni  relativamente alle modalità di accesso ai servizi.

Attualmente in Emilia-Romagna è garantito, in termini di produzione/consumo, il livello di assistenza specialistica più elevato del Paese (in media il 15 % in più del dato nazionale rilevato, con punte in alcune aziende sino al 40% in più). Tuttavia sussistono, anche se non in tutto il territorio, liste di attesa per visite ed esami che rischiano di vanificare il diritto dei cittadini a servizi appropriati anche nei tempi di erogazione.

Gli obiettivi del provvedimento:

Tutte le visite e gli esami specialistici devono essere garantiti, entro i tempi previsti dalla normativa regionale a partire dal momento della prenotazione: 30 giorni per le prime visite programmabili, 60 giorni per le prime indagini diagnostiche programmabili, 7 giorni per visite ed esami urgenti differibili, 24 ore per visite ed esami urgenti.
Per la mammografia sono fissate linee guida ad hoc: lo screening gratuito per la diagnosi precoce dei tumori della mammella finora riservato alle donne dai 50 ai 69 anni con mammografia biennale, viene esteso alle donne in fascia di età 45 – 49 anni (mammografia annuale), e 70 – 74 anni (mammografia biennale). Le mammografie urgenti e urgenti differibili devono essere assicurate dai Centri senologici pubblici e devono essere definiti percorsi diagnostici individuali per donne a rischio eredo-familiare di tumore alla mammella.
Per le prestazioni specialistiche urgenti (spesso erogate in Pronto soccorso) sono individuati percorsi alternativi.
Inoltre, nell’ambito delle attività di Pronto soccorso sono ridefinite in modo puntuale le condizioni per le quali non è previsto il pagamento del ticket. 

Valorizzazione dell’esperienza del Day – Service (un modello di organizzazione dell’attività ambulatoriale riservato al trattamento di casi clinici che richiedono interventi diagnostici e terapeutici complessi, concentrati in breve tempo e che non richiedono sorveglianza medica o infermieristica per tutta la durata degli accessi) ;
Sono stabilite anche le condizioni cliniche necessarie per l’erogazione a carico del Servizio sanitario della densitometria ossea computerizzata (MOC).
Nella  proposta di delibera viene stabilito che l’intera offerta di prestazioni specialistiche (prime visite e primi esami) dovrà essere disponibile nelle agende gestite dai Centri Unificati di Prenotazione (CUP) e che tali agende di prenotazione non potranno essere chiuse. Secondo quanto indicato nel testo, dovranno essere previsti percorsi per le visite urgenti e per le visite urgenti differibili (anche con un’organizzazione dedicata); mentre  spetta agli specialisti definire i percorsi per visite ed esami di controllo.
Specifiche iniziative di comunicazione, regionali e aziendali, dovranno essere rivolte ai cittadini (con l’indicazione di diritti e doveri, riferimenti a cui rivolgersi anche per segnalazione di disservizi)  e agli operatori (con l’indicazione degli impegni da assolvere e l’indicazione di percorsi e modalità utili per rispettare i tempi): trasparenza e chiarezza dell’informazione rappresentano il fulcro su cui si fonda l’intera operazione.

La fase operativa e il monitoraggio: entro il 20 ottobre presentazione dei programmi aziendali

 Entro il prossimo 20 ottobre, le Aziende sanitarie dovranno presentare alla Regione, sulla base delle linee guida indicate in delibera,  i Programmi attuativi aziendali, preventivamente concordati con le Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie, le quali, a loro volta, li avranno condivisi con le parti sociali e le rappresentanze dei cittadini;
Le Aziende riceveranno, alla presentazione dei Programmi attuativi aziendali, il  50% delle risorse loro assegnate dalla Regione; il  restante 50% sarà erogato alla verifica del raggiungimento degli obiettivi fissati;
Il monitoraggio dell’andamento delle liste di attesa, per ogni singola Azienda Usl, verrà pubblicato e aggiornato bimestralmente all’indirizzo www.tdaer.it, attivo dal mese di settembre 2009. I risultati di tale monitoraggio troveranno ampia diffusione presso le Conferenze Territoriali Sociali e Sanitarie, presso i Comitati di Distretto e presso le rappresentanze delle parti sociali, al fine di individuare azioni di miglioramento sia sul versante della struttura e del governo dell’offerta che sul versante dell’utilizzo dei servizi e la responsabilizzazione dei cittadini;

L’allargamento del programma di screening mammografico alle donne di fascia di età 45 - 49 anni e 70 - 74 anni partirà dal 1° gennaio 2010.

I tempi indicati  sono stati ritenuti necessari per adeguare le organizzazioni aziendali ai nuovi indirizzi.
La delibera prevede inoltre l’istituzione di due specifici gruppi di lavoro, secondo gli orientamenti in discussione a livello nazionale, per l’elaborazione di linee guida  e regole di accesso specifiche riguardo alla diagnostica per immagini e alla diagnostica di laboratorio.
Un tavolo di coordinamento regionale assicurerà la verifica di congruità dei piani di produzione ed  il monitoraggio dei tempi di attesa e dell’intero processo.

Di seguito i  capisaldi del provvedimento.

Le visite e gli esami specialistici
Le visite e gli esami specialistici sono stati classificati in urgenti, urgenti differibili, programmabili e controlli in base  ad esigenze clinico/assistenziali con la finalità di meglio  gestirli ed indirizzare il cittadino nei  percorsi più appropriati e differenziati secondo il bisogno.
Le  prime visite e gli  esami specialistici programmabili (cioè non urgenti, non urgenti differibili, non di controllo) sono inseriti nelle liste di attesa e la loro erogazione non può superare i 30 giorni per le visite e i 60 giorni per gli esami, dal momento della prenotazione.
 La garanzia del rispetto di questi tempi viene data per la maggior parte delle prestazioni, in ambito distrettuale; solo per alcune prestazioni più complesse, la garanzia riguarderà l’ambito aziendale.
 Le Aziende USL sono tenute  al rispetto dei tempi prescritti, sia erogando le prestazioni direttamente, sia attraverso accordi con altre Aziende, che con erogatori privati accreditati.
 
 

 
Voci correlate:
  • Regione Emilia Romagna
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