Migliaia di opere d'arte contraffatte, riconducibili al movimento culturale "futurista", per un valore, se autentiche, di non meno di 5 milioni di euro, sono state sequestrate daI finanzieri del nucleo di polizia tributaria di Venezia (gruppo tutela mercato beni e servizi).
Secondo quanto riferisce l'agenzia Agi, si tratta di dipinti riprodotti in maniera cosi' abile che gran parte di questi erano anche stati esposti in un'importante mostra del settore "I Bot della collezione Spreti", organizzata dalla Banca di Piacenza tra il 2006 e il 2007, alla quale aveva presenziato anche l'illustre critico d'arte Vittorio Sgarbi. Le indagini sono iniziate quando sono state notate in circolazione, sul mercato specializzato, numerose opere dell'artista piacentino Osvaldo Barbieri Terribile, in arte "Bot", eminente rappresentante della corrente futurista, autore di un'apprezzatissima produzione.
Grazie agli accertamenti effettuati presso i mercati dell'arte della Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna, i finanzieri hanno individuato l'ideatore e materiale esecutore delle opere contraffatte. Al termine di un appostamento, le Fiamme Gialle hanno fatto irruzione nell'appartamento del falsario, ad Alessandria, sorprendendolo proprio mentre stava falsificando altre opere di Bot, per cosi' dire, con il pennello sulla tela.
Sono state cosi' sequestrate diverse opere d'arte false dei maggiori esponenti del futurismo italiano (Balla, Severini, Dottori) oltre a centinaia di supporti da disegno gia' recanti la firma contraffatta di Bot, cataloghi, libri, giornali e cartoline di inizio secolo da cui prendere spunto per eseguire i falsi, nonche' un macchinario utilizzato per riprodurre integralmente opere di notissimi futuristi per le quali sarebbe bastato cambiare pochi dettagli e la firma dell'autore.
Il sequestro di circa 5.000 pezzi, tra disegni e dipinti, cade nell'anno in cui si festeggia il centesimo anniversario della nascita del movimento culturale "futurista" ed ha riguardato anche numerose opere contraffatte che erano state esposte nella mostra "I Bot della collezione Spreti", tenutasi a Piacenza tra il 2006 e il 2007.
Al momento sono indagate tre persone, tra cui un rinomato esperto d'arte e un sedicente collezionista, che certificando falsamente l'autenticita' delle opere di una collezione privata, hanno poi organizzato la mostra piacentina ed un'altra esposizione che si sarebbe dovuta tenere a breve negli Stati Uniti.