E' stato il giorno dell'ex questore Piero Innocenti al processo per l'assassinio della ragazza cinese Xu Xiujun, barbaramente uccisa nel maggio del 2008 nel suo appartamento di via Alberoni. L'ex questore è stato chiamato a testimoniare in Corte d'Assise al tribunale di Piacenza in relazione alla sua competenza sui metodi e le ramificazioni italiane della mafia cinese. L'avvocato dell'unico imputato per il delitto, Yuri Zaffignani, ha sempre sostenuto che la morte della giovane prostituta fosse da ricondurre ad un regolamento di conti interno alla malavita che viene dall'estremo oriente. "Innocenti ci ha spiegato - ha fatto notare l'avvocato Francesco Monica - che in passato, nel 2007, anche da Piacenza sono partite operazioni contro la criminalità cinese, sulla base di delazioni fatte da due donne cinesi. Si tratta di azioni di polizia condotte in territori limitrofi come Brescia e Milano. Inoltre nella cultura criminale della mafia cinese vige una sorta di codice d'onore che impone il silenzio, e la sua violazione attraverso la delazione, può portare anche a un delitto efferato come la decapitazione, pratica alla quale è stata quasi sottoposta la povera Xu". Secondo Monica sono elementi che avvalorano l'ipotesi che il delitto della ragazza possa essere maturato in ambienti criminali lontani da Piacenza: "Non dimentichiamo - conclude il difensore - che la giovane cinese uccisa, proprio nel 2007, aveva fatto arrestare due connazionali con la sua testimonianza in relazione a un giro di documenti falsi".
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