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'Vincere': stasera a Cannes la proiezione pubblica di Bellocchio

«Un melodramma futurista». Melodramma per la struttura, che racconta la storia tragica di Ida Dalser, la prima moglie di Mussolini, e del figlio Albino, entrambi rifiutati dal Duce nella seconda metà degli anni Venti. Futurista per il montaggio, estremamente rapido, che riconduce a un movimento artistico fatto di grandi talenti, ma nella memoria collettiva indissolubilmente legato al Fascismo, e per tale motivo ostracizzato a lungo. Marco Bellocchio spiega così, in conferenza stampa, il suo film, l’unica pellicola italiana in concorso a Cannes. Ieri la presentazione alla stampa, che non ha avuto un’accoglienza particolarmente calorosa, stasera la proiezione per il pubblico, che se non avrà l’ultima parola, sarà comunque un ottimo indicatore del futuro successo di “Vincere”.
Interpretato da Filippo Timi e Giovanna Mezzogiorno, con la fotografia di Daniele Ciprì e il montaggio di Francesca Calvelli, il film si fonda sulla documentazione storica legata a Ida Dalser, con cui Mussolini ebbe un figlio molto prima di sposare donna Rachele. La donna, abbandonata e tenuta nascosta, non si rassegnò mai alla perdita del Duce. Lei e il figlio morirono in manicomio.
In “Vincere” la critica ritrova già molti dei temi cari al regista di Bobbio: la critica alla religione, il peso della figura paterna e molto altro. «E’ chiaro. Quando si fa cinema da 45 anni è naturale che possano ritornare alcuni temi. Ma questa storia mi ha permesso di rivedere tutte queste situazioni in modo originale. La religione, ad esempio. Mussolini, noto per il successo con le donne, con cinismo e calcolo si sposerà nel 1925 per avere una patente perfettamente in ordine per presentarsi ai Patti Lateranensi. La terribile ideologia cattolica, unita al calcolo di Mussolini, faranno sì che dopo i Patti il Papa lo definisca “L’uomo della Provvidenza”.
Infine, sul senso del titolo: « "Vincere" è l'elemento tipico di un concetto sotteso a tutti i regimi totalitari. Per esteso: "Vincere o morire"».

Alessia Strinati

 
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