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Concerto in "russo" stasera per la Toscanini. Musiche di Borodin e Stravinskji

Borodin, Rimsky Korsakov e Stravinskji per un programma affascinante dedicato alla Russia. Protagonista stasera al teatro Municipale di Piacenza, ore 20.30 sarà la Filarmonica Arturo Toscanini diretta da Tugan Sokhiev, già allievo di Yuri  Temirkanov, ora ospite abituale al Teatro Marijnskji di San Pietroburgo e Direttore Ospite principale dell’Orchestra du Capitole di Toulouse. Il programma della serata nell’ambito della stagione concertistica della Fondazione Toscanini, prevede musiche celeberrime di due autori, Rimskij-Korsakov, Borodin, che insieme a Mussorgskij, Kjui e Balakirev formarono il Gruppo dei Cinque, che dette luogo alla nascita di una vera e propria scuola nazionale. Le loro composizioni, legate alla sensibilità ed alle aspirazioni popolari, segnarono marcatamente l'evoluzione della musica russa. Il concerto comprende le Danze Polovesiane da ‘Il principe Igor’ di  Borodin, il Capriccio spagnolo di Rimsky Korsakov e nella seconda parte le Sacre du Printemps” di  Stravinskij. All’interno del citato Gruppo dei Cinque, Alexandr Borodin si colloca in una posizione singolarmente appartata, lontana dalle polemiche e dalle controversie che caratterizzarono la vita musicale russa della seconda metà dell’ottocento. Borodin, infatti, esercitava la professione  di chimico, anche con una certa notorietà presso gli ambienti scientifici.  Nei ritagli di tempo, scriveva musica, e per questo motivo la sua produzione è piuttosto limitata, anche se non priva di valore. Caratteristica della sua musica è una straordinaria ricchezza dell’invenzione melodica, che dà luogo ad intense immagini musicali, profondamente calate nella tradizione popolare russa e nel sentimento nazionale. Tra i musicisti del Gruppo egli è tuttavia considerato quello più vicino alla tradizione musicale occidentale. Brani tra i più conosciuti le sue  Le Danze Polovesiane appartengono al secondo atto dell'opera Il principe Igor, portata a termine da Rimskij-Korsakov dopo la morte di Borodin. Esse costituiscono l’episodio centrale dell’opera e vengono eseguite quando il re dei Tartari vuole intrattenere il nobile Igor, che tiene prigioniero. Le danze si snodano in ritmi veloci e allegri dall’atmosfera orientaleggiante;  in origine  la loro esecuzione  era prevista per coro e orchestra. Il più autorevole e conosciuto del gruppo dei Cinque è senza dubbio Nikolaj Rimskij-Korsakov, che a differenza di Borodin si dedicò principalmente alla musica, tanto da essere nominato, nel 1871, insegnante di composizione al conservatorio di San Pietroburgo, pur essendo partito, al pari di tutti i membri del movimento, da autodidatta.  La sua produzione è vasta, e anche piuttosto varia: dal teatro di stampo popolare , alla suite sinfonica, fino a cimentarsi con l’opera romantica nell’ultimo periodo della sua carriera. Oltre alla ricchezza di temi turbolenti e passionali, per Rimskij-Korsakov il timbro era un elemento strutturale della composizione, inteso come timbro puro, sciolto nella sua singolarità, sia pure all’interno di un affascinante gioco di combinazioni quasi impressioniste. Ne costituisce un esempio lampante la ricchezza timbrica innervata da un’ irrefrenabile forza ritmica propria del Capriccio spagnolo che verrà eseguito al concerto: una piccola antologia di musica spagnola immaginaria. Da sottolineare il favore con cui il brano fu salutato alla prima (San Pietroburgo, 5 dicembre 1887) che si trasformò in travolgente successo all´Esposizione Universale di Parigi del giugno 1889. Tale attitudine, ad esaltare i timbri dell’orchestra, costituisce  un’apertura verso l’uso delle sonorità orchestrali novecentesche, propria di Igor Stravinskij, di cui non a caso Rimskij-Korsakov fu maestro. E’ proprio di Stravinskij  la  composizione che chiuderà il concerto che è costituisce una pietra miliare della storia della musica: Le Sacre du Printemps, Il rito della Primavera, probabilmente l’opera più famosa del compositore e che alla sua “prima”, nel 1913 a Parigi, suscitò un tale scandalo da rimanere impressa già solo per questo motivo nella storia della musica. Concepita come un balletto, l’opera è una visione unica, avanguardistica, originale dei riti della Russia pagana. Evoca riti primordiali per l’avvento della primavera, e lo fa sconvolgendo tutti i canoni antecedenti di bellezza e di gusto, per la violenza con cui scatena l’evocazione di forze selvagge: per questo motivo non fu subito capita dai contemporanei, che pure ne compresero l’enorme portata innovativa. Incomprensibili a molti furono il radicale sacrificio degli aspetti melodici ed armonici a vantaggio di un’invenzione ritmica che oserei definire rivoluzionaria per l’epoca. Sono aspetti caratteristici della Sacre il frequente uso del pedale, l’uso ossessivo dell’ostinato e la sovrapposizione politonale, tutti elementi che spinsero la musica dell’epoca verso prospettive libere e nuove: le melodie si riducono a frasi brevi ed incisive, quasi elementari. L’organico orchestrale, arricchito con numero considerevole di strumenti a fiato – in particolare ottoni- diventa nella partitura di Stravinskij un enorme strumento a percussione, che divampa in una serie di immagini sonore straordinariamente evocative.
 

 
Voci correlate:
  • Filarmonica Toscanini
  • Teatro Municipale
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