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Vita piacentina
Giornata sacerdotale presieduta dal vescovo Ambrosio. La prefettura chiede ospitalità per i rifugiati politici

Si è tenuta questa mattina, in occasione della festa del Sacro Cuore, la “giornata sacerdotale”, appuntamento importante nell’agenda diocesana in quanto abitualmente il escovo tiene la relazione annuale al clero diocesano. L’impegno è stato mantenuto anche da mons. Ambrosio.

Come da programma, il Vescovo ha presieduto la celebrazione eucaristica nella cappella del seminario di via Scalabrini, assistito dal vescovo di Bragança, il piacentino mons. Luigi Ferrando, e dal vicario generale mons. Lino Ferrari. Al termine del rito, a nome della diocesi, mons. Ferrari ha consegnato al Vescovo il dono della comunità (per motivi organizzativi non era ancora stato consegnato): un pastorale, simbolo del suo ruolo di guida, appunto di Pastore, con i simboli degli evangelisti, in riferimento alla missione del Vescovo e di tutti i Presbiteri di annunciare il Vangelo. Ringraziando per il dono, mons. Ambrosio ha chiesto ai sacerdoti di essere aiutato  in questo importante compito (“Aiutatemi a portarlo, così risulterà più leggero...”).

Nell’aula magna del seminario, rispettando anche in questo la tradizione (è stato lo stesso mons. Ambrosio a sottolineare questa sua volontà), ha tenuto un’ampia relazione al clero. Al termine il vescovo mons. Ferrando ha rivolto un suo breve saluto ai preti piacentini, ringraziando la comunità diocesana per il costante impegno per le missioni (in questo ricollegandosi anche ad un passaggio della relazione di mons. Ambrosio).

E’ stata poi la volta del dibattito: diversi sacerdoti hanno fatto alcune osservazioni sulla vita diocesana; non sono mancate domande al Vescovo che ha poi risposto. In sintesi si è parlato della necessità che la pastorale diocesana tenga presente i vari ambiti; è stato fatto esplicito riferimento alla montagna che richiede indicazioni specifiche sia per la vita dei preti, spesso privi di servizi alla persona, sia per la formazione dei parrocchiani. Si è parlato della vita comunitaria dei sacerdoti e, senza attribuirle valori assoluti, il Vescovo si è però pronunciato contro eventuali scelte solitarie.

E’ stata pure sottolineata la necessità che i laici vengano sempre più chiamati a ruoli di corresponsabilità e per questo devono avere una formazione adeguata. Nuovi compiti devono essere previsti anche per i diaconi permanenti: è stato chiesto un maggiore impegno sul territorio ed il Vescovo ha promesso che i loro incarichi saranno presto rivisti. Per i diaconi mons. Ambrosio ha avuto parole di ringraziamento per il prezioso servizio che stanno svolgendo in diocesi. Altri temi discussi: la “ragionevolezza” della fede; il rapporto tra pastorale e cultura.

Nel suo intervento il vicario generale mons. Lino Ferrari ha ricordato come l’ultimo anno sia stato particolarmente ricco di avvenimenti tra cui l’arrivo in diocesi del vescovo Gianni e la celebrazione dei 40 anni di missione in Brasile. Mons. Ferrari ha poi sottolineato l’importanza della vita comunitaria: “Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano e soprattutto dove vuole Gesù Cristo”. Ha pure richiamato i sacerdoti all’opportunità di accogliere con disponibilità il cambiamento: quando terminano i nove anni in parrocchia o quando si compiono i 75 anni; inoltre ha sottolineato la necessità che tutti diano la loro reperibilità: è un dovere morale per un sacerdote essere reperibile, facendo ricorso ai vari strumenti che mette oggi a disposizione la tecnologia. Ha poi ricordato i molti sacerdoti malati, ha invitato tutti a partecipare, anche con la preghiera, all’ordinazione sacerdotale di domani pomeriggio in cattedrale del diacono don Paolo Inzani ed ha ricordato i prossimi esercizi spirituali che si terranno a Pianazze dal 29 giugno al 2 luglio.

Non sono mancate alcune “comunicazioni di servizio”: la Prefettura ha chiesto di conoscere la disponibilità della diocesi ad accogliere rifugiati politici per 30/40 giorni; i parroci, per accogliere in parrocchia in modo permanente persone estranee, devono richiedere l’autorizzazione del Vescovo.

 

 

 
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