[Home Page]
Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
Servizi
Meteo
Aria
Viabilità
Farmacie
Trasporti
Libri
Video TV
Cinema
Rubriche
ReadySteady
Koinè
Speciali
Volontariato
CercoOffro Lavoro
Promessi Chef
Tendenze
Motori
Jazz Fest
Piazza 25 aprile
Festival Blues
Fuori Porta
Maturità
Tribuna politica
Opinioni



musica
Eels, "End Times": la recensione di PiacenzaSera.it

EELS
End Times (2010)

Artista prolifico come pochi, Mark Oliver Everett.
A pochi mesi di distanza dall’ottimo “Hombre Lobo” – classificatosi al secondo posto nel pagellone di PiacenzaSera dello scorso anno – Mr. E torna con un nuovo lavoro intitolato “End Times”.
Il sospetto che si potesse trattare di una raccolta di B-sides, outtakes ed episodi minori era forte, dato il poco tempo a disposizione.
E invece il nostro eroe – accompagnato come sempre dai suoi fidati Eels - supera l’ennesimo esame con un album spoglio ed essenziale, permeato dall’inizio alla fine da un grande senso di vuoto e di abbandono. Un album che lo conferma come il miglior erede di una stirpe di cantautori intimisti ed esistenzialisti, di loner (“L’epitaffio inciso sulla mia tomba: qui giace un uomo che voleva semplicemente restare solo”), da Leonard Cohen a Nick Drake, da Neil Young a Tim Buckley.  
Ispirata da una cocente delusione d’amore (“Lei è molto carina, ma adesso se ne è andata!”), la vena malinconica di Mr. E – ritratto sulla cover dal fumettista Adrian Tomine nelle vesti di un anziano signore barbuto – si esprime ai consueti, altissimi, livelli in struggenti ballate pianistiche – “A line in to the dirt” e “I Need A Mother” – e in brani acustici come la dylaniana “Mansion Of Loz Feliz” e “In My Younger Days”, oltre che nella title-track con la quale sembra voler fare un primo bilancio (negativo) della sua esistenza. Ancora, l’armonica a bocca e una chitarra in stile West Coast accompagnano “Nowadays”, mentre l’atmosfera è piu’ sognante nella opener “The Beginning”.
L’amore per il blues e per le radici americane emergono a piu’ riprese nella tradizionale “Paradise Blues”, un pò Springsteen, e in pezzi atipici – quasi senza percussioni - come “Gone Man” e “Unhinged”, ancora fortemente influenzata dal lo-fi del primo Beck, utili se non altro a spezzare la tensione.
Tensione che aleggia sulle conclusive “Little Bird” - il primo singolo estratto, distribuito gratuitamente attraverso il sito - e “On My Feet” (“sto uno schifo dentro, non è che sia granché facile camminare sulle mie gambe ora come ora, ma sono certo di aver vissuto anche di peggio”) in grado di riportarci – tranquillamente, però – nella piu’ cupa disperazione.

Giovanni Battista Menzani
www.cjmoleskine.blogspot.com

TRACKLIST:
The Beginning
Gone Man
In My Younger Days
Mansions Of Los Feliz
A Line In The Dirt
End Times
Apple Trees
Paradise Blues
Nowadays
Unhinged
High And Lonesome
I Need A Mother
Little Bird
On My Feet

 

 
Voci correlate:
  • Eels
  • musica
  • Commenti:



    INSERISCI COMMENTO:

    *nome:
    *e-mail:

    titolo:

    descrizione (max.255 caratteri):

      Accetto le clausole realtive al trattamento dei dati personali.





    PiacenzaSera è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
    Edita da Codex10 - Società Cooperativa - P.IVA 01443570336 - Soluzioni internet realizzate da GeDInfo - Società Cooperativa.
    Per informazioni su come inserire la tua pubblicità su www.piacenzasera.it invia un'email a commerciale@piacenzasera.it