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Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
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Stasera omaggio a De Andrè alla Mandela
  

Si terranno in settimana due eventi in omaggio alla canzone d’autore italiana.

Si inizia giovedì 14 alle 22.30 al Caffè letterario Baciccia con un ricordo di Luigi Tenco, a 43 anni dalla morte, da parte di alcuni musicisti piacentini capitanati da Edoardo Cerea.  A oltre 40 anni dalla sua scomparsa Luigi Tenco continua ad essere riferimento e fare per le nuove generazioni di musicisti che gli rendono attenzione e omaggio. "L'aria triste che tu amavi tanto" è un recital spettacolo che si propone di portare in primo piano soprattutto quello che le parole e le melodie di Tenco spesso adombravano soltanto nello spazio breve di una canzone.

Venerdì 15 sarà invece la volta di Fabrizio De Andrè, scomparso 11 anni fa,  con  “Nel segno di Faber - Due ore di libertà”, organizzato da Arci Piacenza presso il Salone Nelson Mandela della Camera del Lavoro (ore 21.30 - Ingresso unico €. 7,00). “Due ore di libertà” nasce dalla volontà di ripercorrere le tappe più rappresentative dell’opera di un uomo che tutti hanno definito poeta, pochi poeta dei criminali, pochissimi poeta delle minoranze, quasi nessuno poeta dei liberi individui. Un viaggio storico attraverso l’Italia del dopo guerra e le drammatiche tensioni sociali tra la classe operaia e quei borghesi che per quanto si credano assolti sono per sempre coinvolti, delle persone che quegli anni hanno vissuto, subìto, come la bambina di Via del Campo che vende a tutti la stessa rosa.
Un viaggio passionale che racconta l’amore omosessuale di Andrea come l’amore non adulto di un giovane anarchico. Un viaggio umano a testimonianza delle profonde convinzioni del cantautore genovese spaziando dalla constatazione della totale inefficienza dello Stato che, di fronte alla malavita, si costerna, si indigna, si impegna poi getta la spugna con gran dignità, alla smisurata fede non nella Chiesa ma in un Dio di misericordia che ha creato un Paradiso soprattutto per chi non ha sorriso. A conduzione di questo incantevole percorso la voce e la chitarra di Massimo Ceriotti, classe ’66, capace di far nascere interesse e meditazione nel pubblico che assiste allo  spettacolo senza cali di tensione. Non mancheranno brani dello spessore di Fiume Sand Creek, Don Raffaé, canzoni della profondità di Preghiera in gennaio, Il cantico dei drogati, Hotel Supramonte, la grazia di Verranno a chiederti del nostro amore, il sapore dolce de La canzone di Marinella. E ancora Il pescatore, La ballata dell’amore cieco, Carlo martello, Bocca di rosa,    Quello che non ho, La guerra di Piero, Nella mia ora di libertà, Un giudice, Geordie, Via del Campo, Giugno ’73, Andrea e Canzone del maggio. Il titolo deriva da una canzone “Nella mia ora di libertà” che è nel programma. La peculiarità di questo spettacolo è che oltre alle canzoni si raccontano curiosità, aneddoti e testimonianze intorno alla vita dell’autore e delle ragioni che hanno fatto nascere i brani del grande poeta genovese. Il gruppo sarà composto da Massimo Cerotti, voce, Luca Volontà, sassofoni , percussioni  e cori. Flavio Piantoni, basso elettrico e Roberto Pirola, pianoforte e tastiere

 

 
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