[Home Page]
Ultimo aggiornamento:   12/10/2015  l  15.31  
                               
Servizi
Meteo
Aria
Viabilità
Farmacie
Trasporti
Libri
Video TV
Cinema
Rubriche
ReadySteady
Koinè
Speciali
Volontariato
CercoOffro Lavoro
Promessi Chef
Tendenze
Motori
Jazz Fest
Piazza 25 aprile
Festival Blues
Fuori Porta
Maturità
Tribuna politica
Opinioni



Kings of Convenience, la recensione di PiacenzaSera

KINGS OF CONVENIENCE
Declaration Of Dependance (2009)
 
Il mondo, alle volte, gira proprio alla rovescio.
Succede allora che il nuovo singolo dei Kings Of Convenience – strepitoso il loro nome, da catena di ipermercati di bassa marca - balzi in testa, nel giro di poche settimane, alla chart (“50 Songs”) di Radio Deejay, una delle emittenti piu’ danzereccie dell’etere nostrano: addirittura davanti a Muse, Robbie Williams e Madonna.
Però.
Al primo approccio, “Mrs Cold” non è che una delicata ballata minimal, com’è nelle loro corde. Provando a riascoltarla, questa sorta di groove al rallentatore inizia a entrarmi nelle orecchie, inesorabilmente. Al terzo ascolto non ne posso piu’ fare a meno: mi scopro a tamburellare le dita grassocce sul volante, mentre torno a casa, e attraverso lo specchietto osservo la bambina muovere ritmicamente la testa e canticchiare parole a casaccio.
Non a caso, per il duo di Bergen (Norvegia) si tratta de “il disco pop più ritmico che sia mai stato fatto senza percussioni né batteria”. 

Strano destino, comunque, per questi due ragazzi assolutamente normali. Li ricordo, ormai diversi anni fa, sul palco del Fillmore di Cortemaggiore. Eirik Glambek Bøe, timido e riservato, suonare e cantare con lo sguardo fisso sul pavimento. E poi Erlend Øye, il prototipo dello sfigato, uno che Nick Hornsby inserirebbe senza esitazioni nella speciale classifica degli “Uomini Piu’ Patetici Del Mondo”, danzare sinuoso, sotto il palco, in uno strepitoso finale (inaspettatamente) elettronico.

“Declaration Of Dependance”  è il loro terzo album da studio, dopo un lungo il periodo di inattività, durante il quale i due hanno dato libero spazio a progetti alternativi, e non delude certo le attese.
I pionieri del cosiddetto “New Acoustic Movement” ci regalano ancora una bellissima collezione di malinconiche ballate a là Simon&Garfunkel, in cui trovano spazio atmosfere pacate e intimiste, alcuni rimandi (“Renegade”, “Me In You”) alla scena cool londinese anni ’80 (Style Council, Everything But The Girl) e i consueti arrangiamenti scarni ed essenziali, sebbene qua e là compaiono viole e violoncelli (“Peacetime Resistance” e “Boat Behind”, ovvero il secondo singolo, scritta durante il concerto di Bari nel 2004).

Il tour promozionale toccherà anche in Italia per due date:
* mercoledì 28 ottobre all'Auditorium Conciliazione di Roma;
* giovedì 29 al Conservatorio di Milano.

Giovanni Battista Menzani
www.cjmoleskine.blogspot.com
 
TRACKLIST:
 
24-25
Mrs Cold
Me In You
Boat Behind
Rule My World
My Ship Isn’t Pretty
Renegade
Power Of Not Knowing
Peacetime Resistance
Freedom And Its Owner
Scars On Land
Second To Numb
Riot On An Empty Street
 

 
Voci correlate:
  • Kings of Convenience
  • Commenti:



    gran disco, un must per le imminenti serate invernali
    paulette
    14/10/2009  10.59


    INSERISCI COMMENTO:

    *nome:
    *e-mail:

    titolo:

    descrizione (max.255 caratteri):

      Accetto le clausole realtive al trattamento dei dati personali.





    PiacenzaSera è una testata giornalistica registrata presso il tribunale di Piacenza (N° 644 con decreto di iscrizione del 27/07/2007)
    Edita da Codex10 - Società Cooperativa - P.IVA 01443570336 - Soluzioni internet realizzate da GeDInfo - Società Cooperativa.
    Per informazioni su come inserire la tua pubblicità su www.piacenzasera.it invia un'email a commerciale@piacenzasera.it